“Va dallo straniero come se tu andassi da un amico.”
Questa, la frase che Larsson ci ha lasciato come ricordo indelebile della sua permanenza a Pordenone, in occasione della consegna del sigillo della città. Una realtà che, anche grazie a progetti ed eventi come quello di Dedica che esaltano la cultura locale unendo il cittadino allo straniero, coltiva la sua credibilità e fa risplendere anche quelle bellezze nascoste molte volte sottovalutate.
Alcuni dei 240 partecipanti, di cui 60 dalle scuole medie, concluse le premiazioni si sono resi disponibili a condividere con noi le loro esperienze e ciò che queste hanno donato loro.
Tra i più piccoli, la classe 2^E della Scuola Secondaria “T. Drusin” si è distinta nella sezione scrittura. Ingenuamente imbarazzati ma felicemente sorpresi hanno presentato il loro lavoro, frutto della collaborazione di tutti gli alunni, a seguito della visione del film “L’isola del tesoro”. Chiara Tersigni, del Liceo “Le Filandiere”, col suo saggio breve “L’essenza del sogno”, è riuscita a dar vita a un testo permeato di riflessioni pertinenti e brillanti chiavi interpretative. La sua è stata una vittoria inaspettata, riteneva infatti altri lavori migliori del proprio senza considerare l’efficacia del suo progetto.
Ciò che caratterizza lo scrittore e induce molte persone ad interessarsi a lui è dunque la sua umanità: scarsa è la notorietà che lo accompagna nel suo paese natale, rendendolo umile ed entusiasta di ogni aspetto, dal più semplice al più cerimonioso ed ufficiale, nel Festival come nella vita. D’altra parte nel nostro territorio ha acquisito grande fama diventando in questa occasione uno di noi: l’amore per il mare, nato e coltivato nella sua infanzia, è sottolineato dal simbolo del sigillo: una porta aperta sul Noncello.
“L’ho dovuto riscrivere più di una volta in realtà, però l’ispirazione vera e propria mi è venuta grazie a una canzone di un cantautore britannico, di cui poi ho anche dato il titolo al tema “Non serve che tu stia nell’esercito per combattere una guerra””. Questa, la testimonianza di Lucrezia Gregoris del liceo “Le Filandiere”. Nonostante la scarsa fiducia dell’insegnante, è riuscita a dar prova delle sue qualità conquistando il riconoscimento.
Consigli, stimoli e feedback sono la base su cui si articola un progetto di qualità, al quale “ognuno partecipa come può”, come dice la docente dell’omonimo liceo Annamaria Coviello.
É dunque per loro “una continua sorpresa quella di verificare che cosa i ragazzi sappiano produrre in situazioni diverse da quelle del tema e della solita verifica in classe”.
Cultura. È lei il filo conduttore di queste esperienze, occasione di viaggio mondi sconosciuti, di immaginazione, di riflessione, rendendo il territorio ancora una volta testimone di tanta bellezza.
Veronica Ferra e Filippo Beccherle (Classe 3C SCI) con la collaborazione di Alessio Biondi (5C SCI)
Liceo Scientifico M. Grigoletti, Pordenone
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.