Più si sperimenta il mondo, con le mani che muovono la mente, più si hanno gli strumenti per comprenderlo e valutarlo.  Questi i presupposti dell’allestimento e dei laboratori del Bookstock Village di quest’anno, a opera del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli che da sempre “fa bello” il Padiglione 5. Nel laboratorio Immagine 1 si sta tenendo infatti un laboratorio dedicato a bambini delle scuole materne ed elementari in cui si sperimenta la tecnica della serigrafia. Il lavoro manuale è però solo uno strumento per parlare del tema del salone di quest’anno: Oltre il Confine, ovvero comprendere che connessione e divisione non sempre sono concetti antitetici.

Le figure che i bambini ritagliano sono infatti le forme dei continenti, che vanno poi a comporre nuove mappe mondiali immaginarie, ispirate dagli artisti contemporanei da Alighiero Boetti a Franz Ackermann. A guidarli sono le artenaute, ovvero i membri del Dipartimento Educazione. L’approccio utilizzato per i bambini riflette la filosofia del Castello di Rivoli: mai scindere la teoria dalla pratica, perché l’esperienza risulta fondamentale per interiorizzare idee e concetti.

Il laboratorio si inserisce in un ciclo di attività che vede il suo culmine nell’installazione artistica che orna le pareti del Bookstock Village, il grande disegno del mondo realizzato con strisce colorate intessute nella rete arancione dei cantieri. Il concetto che sta dietro a quest’opera è estremamente sfaccettato: da un lato infatti la rete significa connessione, che abbatte le distanze geografiche, dall’altro è simbolo di costruzione e ricostruzione. Le strisce colorate sono in gran parte ricavate da materiale di recupero, con un occhio all’ecologia e al riciclo, e la loro diversità è simbolo delle unicità dei singoli che, insieme, formano ambienti più belli proprio perché più differenziati. Il confine diventa quindi qualcosa di esistente ma fluido, senza una connotazione di discriminazione.

 

Giulia Cibrario