Torino, 20 maggio 2017

Siamo soli? È l’angosciante domanda a cui la scienza cerca risposta a partire dai primi avvistamenti, avvenuti negli anni ’40. Ora, nel XXI secolo, le scienze hanno in parte le carte in regola per replicare ai quesiti dell’umanità.

Che aspetto avrà il pianeta che ospita le potenziali nuove vite? L’uomo presuppone erroneamente che sia necessario un pianeta simile alla Terra e ai suoi elementi; in realtà, gli studi affermano che sarebbe possibile una composizione corporea basata su bio-molecole diverse da quelle già note e una distinta composizione planetaria. Inconsciamente immaginiamo un ambiente e un individuo il più possibile affine a noi, data l’incapacità della nostra immaginazione di spingersi oltre un certo limite.

Il dubbio dell’uomo si estende anche alle scarse e anonime capacità intellettive di questi esseri: ma per quanto il cervello umano sia un sistema molto complesso, è pur sempre fatto di atomi e rispetta le leggi della fisica. Dunque si aprono molteplici strade, dalla possibilità dello sviluppo di una prima intelligenza artificiale, all’ipotesi di una mente paragonabile alla nostra.

Ci interroghiamo spesso e sentiamo la necessità di una risposta convincente, perché da sempre scoprire e conoscere è un’esigenza della specie umana.

Franzin Chiara – Verardo Federica

Liceo M. Grigoletti, Pordenone