“Bussola”, il libro di Mathias Enard, presentato nell’Arena Bookstock il 22 maggio 2017, ricorda tutti i viaggi che l’autore ha fatto in Oriente, dall’Iran alla Siria fino in Turchia, e spiega come l’Oriente sia due cose: in primis una realtà geografica, ma anche tutte le immagini che ci siamo costruiti.

Nel romanzo sono presenti due punti di vista che caratterizzano il viaggiatore e che non sempre vanno d’accordo: l’immaginazione che si ha prima del viaggio e la realtà che si incontra quando si arriva in un determinato paese. In seguito stando a contatto con le tradizioni e la cultura di un paese sconosciuto, si comincia a non percepire più quel senso di estraneità e si può osservare con un occhio più critico la realtà di tutti i giorni, apprezzandola e scoprendola giorno dopo giorno.

Enard traccia il profilo dell’Oriente che da un lato può essere identificato come la direzione dove sorge il Sole, quindi dove c’è luce, dall’altro lato come distruzione e rovina, quindi dove c’è oscurità. Quest’ultimo sicuramente provoca in noi tristezza e dispiacere, ma anche paura della guerra e dell’ignoto. Tuttavia bisogna pensare che ci sia speranza nel futuro e che tutto questo si può combattere.

L’autore introduce nel romanzo anche il Mediterraneo, un mare che con facilità ha creato e crea mescolanza di religione, storia e credenze. E’ anche un mare che ha ucciso e che oggi trasporta rifugiati e cadaveri.

Infine Mathias augura a tutti i ragazzi di poter avere l’occasione di viaggiare nella vita.

Sofia Luparello e Costanza Luisoni

Liceo classico Vittorio Alfieri