Robert Menasse si interrogava sull’argomento del suo prossimo romanzo, quando si è reso conto di vivere in un momento unico della storia, un periodo in cui esiste una città, Bruxelles, dove si orienta il futuro dell’intera Europa

“La capitale” è appunto il titolo dello
ultimo romanzo dell’autore candidato al Premio Strega Europeo, il cui vincitore sarà annunciato oggi pomeriggio presso il Circolo dei Lettori. Un libro che racconta una città cosmopolita, vissuta in prima persona dall’autore, che vi si è recato proprio per la curiosità di comprendere da vicino il funzionamento e le difficoltà del centro direttivo dell’Unione Europea.

Uno dei protagonisti del romanzo, molto ricco dei più diversi personaggi, è un giovane a cui viene affidato un progetto per cambiare la percezione dell’UE, troppo spesso associata a una lontana burocrazia; la provocatoria soluzione è di spostare la capitale europea ad Auschwitz, dalle cui ceneri il concetto di Europa unita aveva avuto origine.

L’autore si pone lo stesso obiettivo di rivalutazione dell’immagine dell’istituzione europea nella stessa stesura del romanzo. Menasse infatti descrive la diffusa concezione astratta dell’UE, contrapposta alla più concreta immagine degli stati nazionali; ma afferma che in realtà l’organo che agisce più concretamente è proprio quello europeo: “L’Unione Europea è concreta, la nazione è una finzione”.

Sveva Sacchi e Matteo Sartini, liceo Alfieri