Un bimbo dentro. Invisibile, eppure così presente. Ad appoggiarci la mano non si sente niente, a parte qualche borbottio. Eppure pesa tantissimo.
Questa è la storia di Perla, una ragazza di soli sedici anni su cui grava una scelta importantissima. Alla sua giovane età è un grosso scoglio dover scegliere se abortire o tenere quel bambino, frutto di un momento di leggerezza. Di questo ci parla Annalisa Strada, che in Una sottile linea rosa racconta con ironia e leggerezza la scoperta della gravidanza di Perla, di cui è responsabile anche Cesare, che sin da piccola lei vedeva come un mito all’orizzonte e che poi però diventa un mito orizzontale.
In questa delicata scelta che si trova ad affrontare Perla non riceve molto sostegno dalle figure adulte che ha attorno a sé, e deve guardare soprattutto dentro se stessa. La madre è molto fredda con lei da sempre, e il padre appare come una figura violenta. Solo lo zio le dà una certa sicurezza ed è proprio a lui che Perla riuscirà a parlare del suo segreto.
Perla è una ragazza fragile, timida e reagirà alla scoperta della sua gravidanza chiudendosi in se stessa, decidendo di trovare nella sua vita dei momenti per stare da sola con se stessa, per fare una scelta.
L’autrice ci dice che questo non è un libro solo per ragazze, ma anche per ragazzi, che, come ci dice, “se conoscessero meglio le donne farebbero molti meno errori!”. I ragazzi dovrebbero avere molto più sostegno dagli adulti, poterci parlare senza dover avere paura delle loro reazioni. E per questo Annalisa ci invita a confrontarci di più con i nostri genitori o con gli adulti in generale; e poi, rivolgendosi a loro, li invita a non vedere gli adolescenti come “ragazzi con problemi” ma come “adulti in collaudo”, perché in ognuno di noi c’è un adolescente.
L’autrice è una donna adulta che però capisce moto bene i problemi di noi adolescenti. Infatti è convinta che i genitori non debbano cercare di proteggere i propri figli nascondendosi dietro metafore e rifiutando di parlare apertamente di argomenti come il sesso. Fa notare a tutto il suo pubblico come la società sia circondata da messaggi subliminali o a volte molto espliciti “Non prendiamoci in giro” dice, “addirittura le pubblicità dei detersivi vengono fatte da ragazze in tenuta super-sexi e poi ci imbarazziamo per una scena di sesso in un film!”
È bello essere adolescenti, ma non sempre facile. Si provano le emozioni più forti per la prima volta come l’amore, o la solitudine in una stanza affollata, e si desidera affrontare esperienze nuove e talvolta pericolose. “Che tu sia femmina o maschio, per favore non fare mai questo errore: non correre mai con uno sconosciuto”, ci dice Annalisa alla fine dell’incontro.
In redazione abbiamo realizzato anche una videointervista con Annalisa Strada: la potete vedere qui.
Francesca Passaro, Najma Dardi e Viola Miari – scuola secondaria di primo grado Galileo Ferraris – Modena
Federica Micheletto – tutor FuoriLegge
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