L’incontro con Ishmael Beah è una delle iniziative del Salone del libro Off in collaborazione con l’editore Neri Pozza. Questa volta il luogo che ha ospitato è la Sala del Consiglio della Circoscrizione 6. Qui è stata illustrata la sua ultima opera Domani sorgerà il sole. All’incontro con l’autore hanno partecipato anche i collaboratori di un’iniziativa che si chiama Libri di barriera, che ha coinvolto diverse scuole della circoscrizione, permettendo loro di prendere parte a diverse interviste e presentazioni di romanzi che presto usciranno sul mercato. Ishmael Beah è nato nel 1980 in Sierra Leone. Durante la guerra civile è stata uccisa la sua famiglia. Nel suo romanzo d’esordio Memorie di un soldato bambino ha raccontato la sua tragica esperienza che è diventata un caso letterario. Sempre per lo stesso editore, Neri Pozza, ha pubblicato “Domani sorgerà il sole” che tratta di quel che è capitato in seguito alla guerra. Beah ha spiegato le motivazioni che lo hanno indotto a scrivere il romanzo: cercar di creare rapporto con i lettori permettendogli così di aprire la loro mente. Inoltre si impegna, attraverso la scrittura, a coinvolgere il pubblico in modo che esso riesca a cogliere gli aspetti di forza oltre alle difficoltà che vi sono in diverse parti del mondo. Il pubblico, composto da scrittori e giornalisti, ha ascoltato una storia incredibile che tocca ogni aspetto della cultura e della tradizione africana. Beah riesce a rappresentare al tempo stesso la cultura occidentale e a marcare la sostanziale differenza tra i due mondi. L’intervistatrice, con le sue domande, ha toccato ogni questione affrontata da Ishmael nel suo romanzo: l’importanza di ogni cultura nel mondo, il diverbio e i conflitti politici e socio-culturali che intercorrono tra le diverse nazioni, le cause e le conseguenze della guerra. Questo ha portato lo scrittore sul tema dei diritti umani, in particolare dei bambini-soldato, richiamando la necessità di attenzione a livello internazionale. Certo ci sono leggi in proposito, ma il problema risiede nel fatto che non si riescano ad applicare e quindi la situazione non prevede alcun miglioramento. Prima di congedare tutti, Beah ha ribadito quanto lavoro ci sia ancora da fare, ma se si lavora uniti allora c’è ancora una speranza per il futuro, per un cambiamento attraverso il progresso.
Michaela Tarditi e  Nicolo Cantono
Redazione Off, I.I.S. Giulio