Durante il primo giorno del festival Internazionale di Ferrara, tra l’agitazione e le strette allo stomaco, i ragazzi del liceo Ariosto e Roiti di Ferrara aspettano di prendere posto sul palco della piazza Municipale e presentare il progetto intitolato “Cara Italia, ti scrivo” organizzato dalla professoressa Conforti dell’ Ariosto e dalla professoressa Maia del Roiti. La volontà dei ragazzi era quella di analizzare i rapporti internazionali e, in modo più specifico, tra l’Italia e alcuni paesi, che hanno fatto parlare di sé in modo negativo a causa di guerre e disagi. Unica eccezione è la Svezia, un esempio di organizzazione e civiltà.
Federico Taddia , moderatore del dibattito, apre l’incontro è presenta il videomessaggio della Ministra degli esteri Mogherini, che non è potuta essere presente a causa dell’anniversario della strage di Lampedusa.
La prima lettera è stata inviata dall’Ucraina e evidenziava i problemi nati dal brutale “divorzio” tra la stessa e la Russia, causati dalla volontà dell’Ucraina di entrare all’interno dell’Unione europea. L’appello fatto all’Italia è quello di sostenere lo stato e i suoi cittadini per riuscire a riportare la pace ed eliminare la dipendenza forzata dalla Russia. Gli esperti rispondono che l’Italia non può essere incolpata di inattivismo, in quanto le decisioni sono prese dall’Unione Europea, che si presenta solo come mediatrice del conflitto.
I ragazzi dei licei hanno raccontato una storia relativa all’India, ma il protagonista questa volta è un insegnante indiano trasferitosi in Italia e diventato vittima di violenze solamente a causa della sua nazionalità. Gli esperti qui richiamano l’attenzione sui cittadini che, attraverso l’educazione scolastica, devono insegnare l’importanza di una cultura multietnica.
Il terzo mittente della lettera era la Libia, che denunciando le stragi che avvengono durante i famosi viaggi clandestini a bordo dei barconi chiede all’Italia di smettere di ignorare la situazione e di richiedere una reale informazione. La replica di Giampaolo Musumeci di Radio24 e autore di Un trafficante di uomini in collaborazione con Andrea Di Nicola (criminologo e professore di criminologia) porta una notizia sconcertante riguardo il traffico di uomini, che si rivela il secondo business dopo quello della droga.
La Palestina è teatro di una guerra fra due popoli che si contendono il paese e dunque anche in questo caso gli studenti hanno voluto raccontarci il commercio di armi tra dell’Italia e l’esercito israeliano.
Per ultimo c’è un esempio positivo: la Svezia, che ha una scuola pubblica interamente gratuita, impianti che sfruttano l’energia rinnovabile, molte donne in parlamento e la possibilità per gli omosessuali sposarsi e adottare figli. Questo progetto consente di conoscere in maniera più approfondita ciò che accade nei luoghi lontani realizzando che in realtà sono vicini.
Maddalena Valentini, Beatrice Rossini, Lucrezia Petrano e Letizia Ninfali
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