Jo prosegue, con il cuore che gli batte forte: «I volantini si diffonderanno per la città, poi sul Paese, come una nuvola di cavallette, una piaga d’Egitto. Se ne troveranno ovunque, in ogni villaggio, in ogni campagna. All’inizio, la gente avrà paura, cercherà di sbarazzarsi ad ogni costo di quei foglietti infami per paura di essere sospettati di esserne gli autori. Alcuni si spingeranno fino a portarli con zelo alle autorità. Ma presto vi getteranno un’occhiata più attenta, li leggeranno, li impareranno a memoria. I bambini li metteranno nelle loro filastrocche, se li scambieranno di nascosto. Ed ecco che si innalzerà un brusio, e poi un rumore.
La rivolta comincerà a tuonare. La gente comincerà a reagire, a parlarne. I più anziani ritroveranno i ricordi, le lingue si scioglieranno. Loro non sapranno più dove sbattere la testa e perderanno la bussola. Si troveranno di fronte a un vero e proprio maremoto i cui autori saranno imprendibili. Come combattere un simile flagello? si chiederanno. Ed ecco che gli studenti e i liceali scenderanno per strada, a centinai, a migliaia, liberi dalle loro divise, scandendo un unico slogan: LIBERTÀ!
Il colore della libertà, di Yaël Hassan, Lapis, p. 145-146
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