La legge va rispettata, perché… perché è la legge. Perché stabilisce le regole con cui le persone possono stare assieme. Però, a volte, ci sono delle leggi che ci fanno dire “mah…”, come questa:
«Sai» le aveva confidato Paul il sabato successivo, mentre seguiva lo stesso itinerario per andare nel casotto in giardino «ho chiesto a papà perché ci sono bambini che devono stare nascosti e non possono andare a scuola».
Lei si era spaventata: «Mi avevi promesso di non raccontarlo a nessuno!».
«Ma non ho mica parlato di te! Ho detto che l’ho letto su un libro. Papà mi ha spiegato che in Svizzera c’è bisogno di molti lavoratori stranieri ma la legge non gli fa portare dietro i figli. A lui non piace questa legge e neppure alla mia mamma».
Non piangere non ridere non giocare, di Vanna Cercenà, Lapis, p.66
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