Entra la bimba, guarda attentamente,
poi dice: <<nonna cara, che orecchione!>>
<<son per sentirti meglio!>> fa il birbone.
<<che grandi occhi hai, cara nonnina!>>
<<son per vederti meglio, nipotina!>>
E tirandosi su meglio a sedere
se la pregusta già con gran piacere:
“Uh, al confronto con la vecchia arpia,
questa sarà una vera leccornia…”
E dice allora Cappuccetto Rosso:
<che splendida pelliccia hai addosso!>>.
<<ma no!>> protesta il Lupo. <<cosa fai?
Dovevi dire: “Che gran denti hai…”
Comunque è irrilevante la questione,
perché ora ti mangio in un boccone!>>
La bimba rise e, senza una parola,
dalle mutande levò una pistola,
la puntò al muso di quel poveraccio,
e bang! Lui cadde giù come uno straccio.
Due settimane dopo, passeggiando
per la foresta me ne stavo andando:
ed ecco che incontrai quella bambina,
senza cappuccio e senza mantellina.
<<ti piace>> disse con la voce fresca,
<<questa mia bella pelliccia lupesca?>>

Roald Dahl, Cappuccetto rosso, da  Versi perversi