Scrivere è un mestiere solitario, intimo, profondo, che porta l’autore ad estraniarsi dalla frenesia del mondo per poterlo raccontare.
Lo scrittore non scrive per se stesso, ma per i suoi lettori. Pertanto, si rivela comunque necessario un rapporto diretto con la realtà ed in primis con il suo pubblico.
Così, in occasione dell’incontro La Scena della Parola, Björn Larsson ha dato spazio alle domande e curiosità di molti giovani studenti appassionati di lettura e delle sue storie.
Vari sono stati i temi approfonditi, partendo dai suoi libri più amati, per passare poi al mestiere dello scrittore, vivacizzando il tutto con aneddoti di vita vissuta.
Si è parlato delle figure femminili presenti nei suoi romanzi, donne forti e indipendenti, che lui stesso potrebbe amare. Persone che non rientrano nei canoni tradizionali, essendo il prevedibile poco coinvolgente o stimolante.

– Ci sono libri che non ha finito?
– Sono molti e rimpiango tutto ciò, ma non avevo trovato personaggi abbastanza forti.

Inevitabilmente, in ognuno dei suoi personaggi, Björn Larsson lascia una parte di sé. Tuttavia, spesso pare identificarsi maggiormente nei protagonisti delle sue storie, come nel capitano Marcel de Il porto dei sogni incrociati: “Vorrei davvero essere come lui. Marcel, dopotutto, è un po’ uno scrittore: fa sognare la gente, ma senza aver bisogno di scrivere.”
Non si scrive per fama, prestigio o denaro, ma per il desiderio di trasmettere qualcosa che può essere interessante per gli altri. Il lettore è l’immediato destinatario dei lavori di Larsson e protagonista di questo momento: spetta a lui immaginare le vicende narrate, tanto da renderle reali e trovare per esse una sua personale conclusione.
D’altra parte, lo stesso scrittore deve essere prima di tutto un gran lettore e Larsson lo era fin da piccolo: “Viaggio al centro della Terra è stato il libro della mia infanzia e, ispirandomi ai racconti di Verne che leggevo, mi preparavo per avventurose spedizioni verso mete inesplorate.”
Leggere e documentarsi, per Björn Larsson, sono aspetti fondamentali ancora oggi: solo così le sue storie risultano originali e verosimili.
Dal suo amore per la lettura è nato anche uno dei suoi capolavori, il cui protagonista è il famigerato pirata Long John Silver, personaggio tratto da L’isola del tesoro. Così facendo, lo scrittore non ha voluto copiare, quanto piuttosto rendere omaggio all’affascinante racconto di Stevenson.

Uno dei temi ricorrenti in questo, come in molti altri lavori di Larsson, è il bisogno di libertà.
Björn Larsson è uno spirito libero, un uomo determinato e pronto a tutto per difendere le sue idee, come una piccola barca a vela che sfida il mare in tempesta e le alte onde dell’Atlantico, senza timori, riuscendo, alla fine, ad approdare al porto tanto sognato. La rotta seguita non è stata semplice, premeditata; un impegno costante, tenacia e forza di volontà gli hanno permesso di raggiungere i risultati ai quali oggi è pervenuto.

Ho vissuto la vita che avrei voluto vivere. Non ho rimpianti; questo è il mio successo più grande.

 

Federica Verardo e Marinella Visentini, con la collaborazione di Federica Pili
3C sci- 5C sci, Liceo M. Grigoletti – Pordenone