Nell’Area Onlus della Circoscrizione 7, si è tenuto un incontro con membri di importanti organizzazioni sociali per la presentazione del progetto che da anni si impegna a rendere più concreta e diffusa una realtà importante, quella dell’autismo. Il gruppo di esperti è costituito da: Enza Crivelli, una delle fondatrici della casa editrice Uovonero, Alessandro Monteverdi e Maurizio Arduino, collaboratori del progetto in questione, e, non meno importante di quelli appena citati, da Adam Feinstein, ospite speciale dell’incontro e studioso di fama mondiale in questo delicato settore. Enza ha spiegato di essersi dedicata alla patologia non per serio interesse verso l’ambito della neuro-scienza, ma più che altro per via di un coinvolgimento diretto dei famigliari come il proprio figlio, afflitto appunto da autismo. Stessa sorte è toccata anche al figlio di Feinstein. Così le cure e le attenzioni che hanno rivolto loro fino adesso hanno fatto sì che si siano cimentati nella ricerca e nell’approfondimento di documentazioni scientifiche. A partire da qui, spiega Enza, essendosi resa conto della conoscenza poco estesa di questo fenomeno, ha intrapreso l’attività editoriale per rendere tale cultura più compresa e condivisa. Il suo libro ha un ruolo preciso: vuole mantenere viva la memoria di persone le quali, coinvolte nel progetto da ogni parte del mondo, rappresentano l’emblema del caso dell’autismo e proprio a queste é stato attribuito il titolo di pionieri. Questo aspetto fa parte della metodologia proposta dal libro Storia dell’autismo: conversazioni con i pionieri, ovvero quella non di offrire soluzioni pratiche per il trattamento e la cura della patologia a cui non c’e rimedio, ma si vuole creare un rapporto con i lettori perché imparino ad assistere e aiutare chi ha bisogno.

Nel campo della ricerca ci sono stati comunque passi avanti che hanno permesso ai pazienti, sottoposti alle diagnosi, di riconoscere nello spettro autistico una precisa prospettiva dimensionale e relativa al singolo e non più categorica. Ci sono inoltre delle divergenze riguardo al modo in cui le diverse culture del mondo affrontano la malattia: si passa dalle soluzioni più “scientifiche” del mondo Occidentale a quelle più “tribali e sciamaniche” dei piccoli popoli dell’Oriente; anche in quest’ambito infatti le incongruenze sono presenti.

Insomma, la questione per la quale questi esperti si battono ogni giorno è davvero importante e il dialogo fra tre grandi forze, genitori scuola e professionisti, è considerato un punto fondamentale per favorire la ricerca e l’informazione; bisogna far capire che anche i ragazzi che all’apparenza potrebbero risultare “limitati” nelle loro capacità, in realtà hanno una sensibilità e un’ intelligenza tutta propria e particolare, e per questo motivo l’integrazione nell’ambiente di cui qualunque adolescente dovrebbe far parte può contribuire a migliorare il processo di sensibilizzazione.

Madalina Denis, Redazione Off Liceo Einstein Torino

Andrea Morelli, Redazione Liceo Classico Alfieri Torino