L’Arena Bookstock, alle 14 di venerdì 17 maggio, è gremita di giovani. Chissà cosa ci fanno così tanti ragazzi in sala, in occasione dell’incontro riguardante l’Esposizione Internazionale, che si terrà a Milano nella primavera del 2015.
Paolo Verri introduce la tematica principale dell’incontro, stabilendo un rapporto integrativo con il pubblico e facendo domande sulle esposizioni precedenti e sul ruolo che l’Italia ha avuto, prima di diventare Paese ospite. Nel 2010 a Shangai, il Padiglione italiano è stato infatti il secondo più visitato. Verri ha poi parlato di alcune importanti informazioni relative all’Expo 2015: si terrà in Zona Fiere; ogni Padiglione sarà delle dimensioni di circa 3000 metri quadrati e saranno ospitate 130 nazioni, soprattutto Paesi in via di sviluppo come l’Indonesia. Gli elementi ricorrenti dell’Expo saranno la vita, l’acqua, l’energia, la tecnologia, e anche un termine particolare utilizzato da Diana Bracco, Vicepresidente di Confindustria, che ha parlato in un videomessaggio: “vivaio”. L’Expo 2015 sarà un vivaio di giovani, che rappresenteranno il futuro e l’opportunità che ha l’Italia, di rilanciare la propria economia e cultura.
Ma veniamo al motivo per cui tanti giovani erano in sala. Si trattava di un gruppo di ragazzi che ha collaborato attivamente alla realizzazione di un progetto di preparazione dell’Expo, guidati da Gabriele Vacis, uno dei relatori presenti all’incontro. I ragazzi, tutti piemontesi e facenti parte di un gruppo di oltre cinquanta persone, hanno lavorato duramente e dato vita allo spettacolo “Cerchiamo bellezza”, che per loro significa anche partecipazione e attenzione alla qualità della vita, nel rispetto di importanti obiettivi come l’ascolto, la consapevolezza di sé e dell’esterno, la visione.
Le parole di Verri, dunque, si sono rivelate fondamentali: “Non lavoriamo per costruire l’Expo, ma per costruire il nostro e il vostro mondo”.
Caterina Giorgi, Liceo Classico Ariosto
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