Arena Piemonte. Una personalità accesa, eccentrica, probabilmente un po’ folle ma incredibilmente geniale: Gipi – fumettista e regista italiano- racconta a degli spettatori estasiati e divertiti la sua storia. Unastoria.
E’ questo il titolo dell’ultima graphic novel dell’acquerellista, con la quale racconta, in uno stato quasi catartico, il problema che, come un’ombra, ha lentamente imparato ad accettare ed è riuscito ad illustrarlo in questo fumetto. E’ ambientato nella Prima Guerra Mondiale, tema scelto per motivi che in pochi inizialmente potrebbero comprendere: i cappelli a punta dei soldati -molto apprezzati da Gipi- , l’idea della “terra di nessuno” e il possibile paragone tra la voce interiore che un soldato sente quando si salva e quella che lui stesso ha percepito quando è stato messo davanti al suo problema.
La graphic novel è il racconto puro e semplice di uno scrittore sterile in crisi che cerca di capirsi, di comprendere i suoi devastanti silenzi emotivi, la sua dispersione psichica, disegnando – come lui stesso dice- senza neanche rendersi conto di ciò che fa. Unastoria appare dunque come “un libro potentemente creativo sull’impotenza di generare“, rappresentata dall’immagine ricorrente di un albero secco.
Con toni ironici e battute di spirito, dopo le numerose riflessioni sulla sua opera, impossibili da riportare tutte per iscritto poiché incredibilmente varie, Gipi ha affermato che per lui sarebbe inconcepibile confrontarsi con qualcuno, a meno che questo non abbia iniziato a trascrivere sulla carta i suoi pensieri, abbandonandosi ai movimenti della propria mano prima dei cinque anni.
Il fumettista racconta anche di episodi tristi della sua vita che hanno sostituito alle sue ossa “grossi tubi di sensi di colpa, scavato il suo volto di lacrime rendendolo secco”, ma anche concedendogli di illustrare dellestorie di incredibile potenza narrativa che hanno colpito l’intera arena.
Marta Blanchietti, Andrea Calogero
Redazione Alfieri
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