Gabriele Nanni – autore del nuovissimo Il numero 5, (Il Battello a Vapore) – oggi, al Salone, fa la sua prima presentazione e, con un lieve accento romagnolo, tratta temi che fanno riflettere.
La trama del libro ruota attorno al basket – sport preferito e praticato con passione dallo scrittore- tra Rimini e a Zara negli anni ottanta.
Micky, il protagonista, non ha affatto voglia di partecipare a un torneo in Jugoslavia, ma si trova obbligato a consegnare un pacco al n°5 della squadra avversaria e così parte con i suoi 3 amici e il coach, che si ispira a un personaggio reale, Claudio Papini. Arrivato a destinazione Micky, grazie ad Aleksej, si avvicina a una realtà completamente differente da quella di Rimini: là i suoi coetanei non possono ascoltare la musica che vogliono, non possono indossare i jeans e le scarpe da basket degli occidentali.
Il libro, seppure in tono leggero, affronta il tema della censura, della mancanza di libertà, parla dei servizi segreti del regime comunista che s’intrufolavano come spie nei campionati sportivi, insomma una denuncia del clima opprimente nei Paesi oltre cortina.
Gabriele Nanni sa tenere alta l’attenzione durante l’incontro e ci racconta come la sua vita da ex-giocatore di basket a Rimini abbia influenzato la stesura del suo libro.
Durante l’incontro di oggi è anche emerso che, come insegnava l’allenatore, conoscendo a fondo le basi di uno sport e allenandosi molto, si può fare tutto nella vita e raggiungere qualsiasi vetta: una pillola di saggezza che si può applicare a ogni aspetto della nostra vita.
Alan Poggio, Liceo linguistico Marie Curie di Grugliasco tutor Fuorilegge
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