Nella giornata di oggi, Venerdì 13 Maggio, si è tenuto l’evento dal titolo “Il futuro del Classico”, in cui è stato presentato il libro Processo al Liceo Classico che traduce in forma cartacea un atto teatrale, svoltosi il 14 Novembre 2014, nel quale si è intentato un vero e proprio processo al Liceo Classico con vari capi d’accusa. Ha preso le parti della difesa il semiologo Umberto Eco, mentre per l’accusa è intervenuto l’economista Andrea Ichino.
Dopo una sintetica introduzione del direttore del Salone del Libro, Ernesto Ferrero, Alberto Sinigaglia, curatore del libro, ha presentato il parterre degli illustri ospiti: Luciano Canfora, Carlo Ossola, Valerio Massimo Manfredi, Fabio Vaccarono e Armando Spataro. Gli interventi dei relatori si sono alternati con le premiazioni delle “Olimpiadi di lingue e civiltà classiche”, che hanno visto come protagonisti studenti di Licei di tutta Italia. E’ stato il professor Canfora a prendere parola per primo, che ha rivolto al pubblico la “spaventosa” domanda: “A cosa serve affrontare questo tipo di studi?” Egli ha risposto che il motivo per cui gli studi classici sono sempre attuali è connesso al legame che essi hanno con la nostra cultura che si è venuta a formare in modo graduale grazie al contributo che ogni “classico” ha apportato. Altrettanto rilevanti per l’immortalità dei testi classici sono i diversi modi di interpretarli, dice lo storico. Carlo Ossola ha poi aggiunto che spesso e volentieri la classicità ha scongiurato il timore dell’infinito e che oggi l’approccio filosofico al tema dell’infinito viene man mano sempre meno, sostituito da una rumorosa comunicazione che dovrebbe limitare i confini dell’infinito stesso. Dalla filosofia si passa alla traduzione: essa è un veicolo che arricchisce incessantemente la lingua d’arrivo. La progressiva scomparsa del latino sta producendo, afferma Ossola, una cristallizzazione della lingua italiana, nonché una sempre minore capacità di composizione. Tale difficoltà è la diretta conseguenza di una sempre minore conoscenza della grammatica e sintassi latina, su cui si innestano quelle della lingua italiana. Come è ormai noto, lo studio delle discipline classiche permette anche una grande attitudine alle discipline scientifiche; ne è la dimostrazione Fabio Vaccarono, direttore di Google Italia. Questi è intervenuto a difesa della preparazione classica, meglio se accostata da un corposo programma scientifico. Spataro, magistrato italiano, riassume e commenta brevemente lo svolgimento del processo, dichiarando l’assoluzione dalle “accuse mosse” al Liceo: esse sono state dichiarate non sussistenti. Per concludere, Valerio Massimo Manfredi ha raccontato un aneddoto della sua giovinezza riallacciandosi all’eredità culturale di cui godiamo noi “figli” dei Romani. E’ indubbio che il ricordo di ieri serva per l’oggi.
Faccini Emma, Pasqualini Fabrizio
Liceo Ariosto, Ferrara
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