“Chi ha il tarlo dentro cerca sempre un altro orizzonte”, questa è una delle frasi più significative del libro “La tigre e l’acrobata” scritto da Susanna Tamaro. L’autrice dà una particolare importanza ai dettagli e ha una straordinaria capacità di osservazione, che si può notare fin dalle prime pagine del suo libro. In questo libro tocca i grandi temi della vita in modo profondo e ne discute con Paola Mastrocola, stimolando non solo la fantasia del lettore, poiché si tratta di una favola, ma anche il “livello di profondità” che ognuno di noi percepisce in modo diverso. La storia narra di una tigre che comincia ad interrogarsi sul senso della vita e non si accontenta di essere soltanto una tigre. Un giorno decide di andare verso Oriente per poter raggiungere il sole. Durante il suo cammino incontra uno sciamano, anche lui con il tarlo dentro e convinto di voler essere più di uno sciamano. Tra i due si instaura una sorta di amicizia e iniziano a convivere.

Il libro, nonostante presenti argomenti e concetti complessi, si rivolge a un pubblico vasto ed eterogeneo, dai bambini agli adulti, e ognuno di essi può elaborare gli stessi concetti e argomenti in modi e con sfaccettature diverse.

Il libro tocca molti temi, come il mistero della vita che non abbiamo più la capacità di percepire e che dobbiamo cercare e non scoprire, poiché non si svelerà mai. Un altro tema è quello del mistero dell’eternità, che, secondo Susanna, chi lo conosce, vive con serenità, mentre gli altri con l’ansia di dover fare tutto alla perfezione. Ricorre anche il tema della bellezza, ricercata da ogni essere umano.

Le metafore sono ritenute dall’autrice fondamentali per la letteratura poiché rievocano delle immagini e sono la parte che riesce a rimanere impressa nella mente del lettore. Infatti il libro è tutto incentrato sulle metafore e una delle più importanti è quella della salita: durante il suo cammino, la tigre è costretta a salire su una montagna. Questa esperienza le è del tutto nuova poiché non è abituata alle salite, infatti fa una fatica sia fisica che mentale: nella vita tutti noi abbiamo difficoltà da superare, ma rappresentano delle ricchezze.

Un’ultima metafora è quella della noce: l’interno rappresenta il tempo e il guscio l’eterno. Il tempo quindi è avvolto dall’eterno. Alla tigre sorge un dubbio: “chi si si incontra nella noce, si incontra anche nel guscio?”

Sofia Luparello e Costanza Luisoni, Liceo classico Vittorio Alfieri