Nella mattina di sabato 12 maggio abbiamo assistito all’incontro con l’autrice Veronica Raimo del libro “Miden” , in occasione della sua pubblicazione. Questo romanzo é ambientato nella cittá di Miden, luogo ideale e utopico nel quale ci si rifugia per scappare dal dolore e dove ogni azione si svolge perfettamente, e presumibilmente collocato in un tempo poco avanti al nostro. Questo é il caso dei due protagonisti, un ex professore di filosofia e la sua compagna incinta che non hanno veri e propri nomi e che rispecchiano la tendenza dell’uomo a fuggire; a Miden inoltre il protagonista maschile subisce una accusa di violenza sessuale, da parte di una ex studentessa, che porta la compagna a dubitare di lui. Molto discusso  é stato il tema dell’andare via, delle ragioni spesso idealiste e opportuniste e delle scelte che spingono a fare ció, anche se nel libro, in realtá, Veronica mette in evidenza il fallimento di questa effimera soluzione.

Nel corso dell’incontro la scrittrice ha svelato che l’ispirazione per stendere la trama deriva da un evento autobiografico e parte da un’accusa di abuso sessuale che il suo compagno aveva subito; pur non volendo indagare su cosa fosse successo tra la studentessa e il professore, scrivendo il libro cerca una definizione chiara dell’identitá della vittima,  rendendo comprensibile che lei é il personaggio piú risoluto, poiché racconta l’accaduto in modo certificato e inattaccabile. Con la trattazione della violenza, la Raimo entra a gamba tesa nel tema piú discusso di questi ultimi anni; aggiunge comunque che non si tratta di giornalismo ma dell’esposizione di fatti accaduti realmente.

Dopo numerose domande riguardanti la trama da parte della presentatrice Elena Stancanelli, si é data parola al pubblico in sala per avere delle risposte ai quesiti nati durante la lettura del libro. Grazie a una di queste domande, l’autrice ha spiegato che preferisce parlare delle sensazioni e dei ricordi di una storia d’amore piuttosto che della relazione stessa, poiché ritiene quest’ultima una fotografia ipersatura e banalizzata dell’amore, mentre secondo lei basterebbe affrontare il tema dalla prospettiva di ció che si prova nel vedere, con un flashback, quello che é passato.

Beatrice Pruccoli e Rosa Righetti