Pordenone, 15 Settembre 2017
io e Lei, Casa Editrice Guanda: un vasto pubblico è allettato nello Spazio BCC FVG di Pordenonelegge con l’aspettativa di immergersi nella trama di un romanzo rosa, magari romantico e strappalacrime. Invece Lei, precisa fin dal principio il presentatore, è la Morte: parte della vita, fatto naturale, inevitabilità scientifica dipinta in tutta la sua naturalezza da Edoardo Boncinelli, scienziato genetista, scrittore e “pensatore libero”, come si autodefinisce. Apparentemente l’impressione data dal tema trattato può risultare angosciante e poco stimolante, ma la prospettiva offerta dall’autore ribalta le previsioni dei presenti e mette a fuoco invece una visione ottimista del ciclo vitale: il mistero non è la certezza della Morte, ma il privilegio di <<essere stati scelti per una boccata d’aria presa dal nulla, che dura qualche decennio: una vita >>. Dunque la vera domanda è: perché viviamo? Perché la vita è un prestito: l’ordine che ci è stato concesso alla nascita a discapito del caos che pervade il mondo del nulla dopo la Morte. Morte che viene quindi definita come saldamento del debito per l’esistenza.
L’autore ci racconta come la sua esperienza personale abbia influito sul cambiamento del punto di vista da cui ha scelto di guardare la storia. Non più incentrato su lui e la Morte, ma sulla Morte e l’uomo, che si accoppiano secondo natura. Il vero dolore, quello che tormenta l’uomo, è invece la convivenza con il lutto, cioè la separazione forzata da una persona per cui si prova amore, ovvero unione indissolubile di sessualità e paternità.
Tra dolore e mistero, tra gioia e meraviglia, questo è l’uomo: un animale che si distingue dagli altri perché dotato di coscienza. <<Il suo scopo è commentare l’universo>>, conclude Boncinelli, lasciando ai suoi lettori ogni tipo di riflessione.
Chiara Franzin, Liceo Scientifico Grigoletti
Cristina Marostica, Liceo Classico Alfieri
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