Sì, un tappo di Nutella! È stato il caso di Giuseppe Festa che oggi, nello spazio Autori, ha presentato il suo libro Il passaggio dell’Orso, edito da Salani.
L’incontro prende l’avvio da una domanda: quale oggetto può aver spinto l’autore a scrivere di un orso marsicano? Insieme ai bambini presenti all’incontro abbiamo dato sfogo alla nostra immaginazione: un orologio? Un bicchiere? O magari un muffin?
Un tappo di Nutella! Ecco la soluzione!
Tutto è cominciato da un’esperienza di volontariato nel Parco Nazionale d’Abruzzo, che non è uno zoo, bensì una grande area dove tanti animali speciali possono vivere tranquilli, lontani dalla minaccia dell’uomo.
Divisa, radiotrasmittente e tanta grinta hanno accompagnato l’autore e altri cinque ragazzi in questa grande avventura. E, come in ogni avventura che si rispetti, non sono mancati gli imprevisti: un rumore di artigli sulla porta del Casone Antolucci, un’ombra grande, una figura pelosa… Era l’orsa Yoga, rimasta orfana da cucciola, che grattava alla porta della legnaia in cerca di un buon pasto.
Questo è stato il primo incontro che ha avvicinato l’autore al mondo degli orsi, spingendolo a scrivere un libro incentrato su questa esperienza.
Rispondendo alle nostre domande ci ha chiarito che non si identifica in un solo personaggio: “Non sono solo un Sandro (il guardaparco), ma anche un Kevin e una Viola (i due protagonisti della storia)”
Com’è nato il suo amore per la natura?
“Quando ero piccolo vivevo in città ma il sabato e la domenica andavo dai miei nonni in campagna. Da quei momenti è nata in me la passione per la natura.
Vivere le differenze tra città e campagna mi hanno fatto pensare ad un nuovo mondo, fatto non solo tecnologico, perché il divertimento può essere anche giocare in mezzo ai parchi.”
Lei si occupa di diffondere l’importanza dell’ambiente e della natura nelle scuole. Tra i giovani incontra più ragazzi Kevin o più ragazze Viola?
“Quando vado in una classe ed incontro dei ragazzi nuovi, non riesco subito ad instaurare con loro un rapporto di forte amicizia e perciò non posso capire bene la loro personalità. Però, in contrasto a quello che si può pensare incontro più ragazze Viola che ragazzi Kevin.” Per chi non ha ancora letto il libro, Viola è una ragazza di campagna, che vive nella semplicità della natura, mentre Kevin è un ragazzo di città, appassionato di tecnologia.
Navigando in internet abbiamo letto che è un appassionato di Tolkien, in futuro ci sorprenderà con dei libri fantasy?
“Io non sono un appassionato di fantasy, ma proprio di Tolkien. Non scriverei libri fantasy semplicemente perché non è nelle mie corde.”
Federica e Marco, Scuola Media Peyron
Hind, Tutor Fuorilegge
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