Domenica mattina Juan Villoro, scrittore e giornalista messicano, è intervistato da Christian Raimo. Gli scritti di Juan non si concentrano su un solo argomento, ma spaziano in diversi generi letterari e giornalistici. Attraverso il calcio e il rock l’autore riesce a trasmettere in uno il punto di vista dei tifosi e nell’altro il movimento culturale degli anni Sessanta. Parla del suo paese come un territorio di violenze e restrizioni. Citando Italo Calvino, predilige la chiarezza che considera un’opportunità per vedere la profondità del pensiero. Il giornalismo aiuta ad esercitarla, anche grazie alla necessaria ricerca che deve essere fatta per raccontare gli avvenimenti. Nel romanzo l’autore deve lasciare un’ombra di mistero sul quale il lettore può indagare come Juan ha fatto quando, nella giungla, ha riscoperto se stesso attraverso uno specchietto di una macchina.
Ilaria Ferraresi e
Giulia Giacomino
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