Luciano Canfora ha tenuto, nella giornata di Sabato 13 Maggio, la lectio magistralis sulla sua ultima pubblicazione: Tucidide; la menzogna, la colpa, l’esilio.
L’evento trattato è la Guerra del Peloponneso, o, come Tucidide stesso la definisce, “la guerra degli Ateniesi, degli Spartani e dei loro alleati”. Il generale ateniese parla del conflitto in qualità di “guerra globale” e più cruenta di tutti i tempi. Queste parole ovviamente sono di un certo peso, in quanto sembra che ci si dimentichi ad esempio delle Guerre Persiane, avvenute precedentemente. La considerazione che ha Tucidide sulla Guerra del Peloponneso fa scandalo e c’è da chiedersi perché si sia impegnato così tanto, fisicamente ed intellettualmente, nella ricerca e nella stesura dei fatti della guerra, cui assistette in prima persona in certi episodi narrati. L’ateniese, spiega il professor Canfora, intendeva scrivere di certo un’opera con finalità pratica, morale e politica.
Dopo questa introduzione, lo storico si sofferma particolarmente su un episodio narrato da Tucidide, relativo all’oppressione esercitata dagli Ateniesi sugli abitanti dell’isola di Melo. Ambientato nel 416 a.C., il racconto è incentrato sulla drammatica scena del dialogo tra le vittime e i loro vessatori: nel momento in cui i notabili di Melo si rifiutano di dare spazio agli Ateniesi per parlare in pubblico delle loro intenzioni, questi ultimi in privato impongono la loro autorità dicendo che la loro oppressione è giustificata da una legge naturale, quella del dominio dei più forti sui più deboli, così come avveniva tra gli dei. Da che parte stava dunque il generale Tucidide? Con i concittadini ateniesi o con le vittime di Melo? Difficile stabilirlo con esattezza, anche se Canfora sostiene l’ipotesi che il suo punto di vista fosse il cosiddetto “punto cieco”: lo spazio della scelta è lasciato ai lettori, pur con la consapevolezza che tale dialogo sarebbe stato sollevato contro il governo di Atene, allora centro dell’Impero.
Il grande quesito irrisolto resta: perché Tucidide ha scritto quel libro? E’ necessario compiere un’attenta analisi del contesto storico e politico in cui egli visse. Egli può essere considerato tanto il vincitore quanto lo sconfitto di questa “guerra globale”.
Emma Faccini, Fabrizio Pasqualini
Liceo Ariosto, Ferrara
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.