Oggi Gianrico Carofiglio ha presentato il suo ultimo libro, La regola dell’equilibrio, raccontando, ancora una volta, dell’avvocato Guido Guerrieri.
In occasione di questo evento, ha affrontato tutti i temi del suo lavoro di scrittore leggendo dei passi da tutti i suoi libri che caratterizzavano temi come ironia, umiliazione e sesso.

L’intervista a Guido Guerrieri è passata anche attraverso momenti di riflessione più seriosi rispetto al clima rilassato e quasi comico del resto della presentazione.
Tra questi, la domanda “Guerrieri difenderebbe gli uccisori dei fumettisti di Charlie Hebdo?”.
Carofiglio risponde per Guido Guerrieri, dicendo che, considerata la strenua e continua ricerca, da parte dell’avvocato, del buono nelle persone da difendere, ponendo ciò che è accaduto nella strage del 7 gennaio di quest’anno nell’ottica di uomini che da sempre si sono sentiti esclusi e tagliati fuori dalla vita a Parigi, forse, potrebbero essere compresi. Difesi.

Guido Guerrieri non è un personaggio seriale per Carofiglio, ci racconta, perché ha sempre cercato di rendere le sue storie il più possibile verosimili, abbandonando il personaggio dell’avvocato, in alcuni libri, per parlare di altri tipi umani: – Arthur Conan Doyle è arrivato ad odiare Sherlock Holmes al punto da ucciderlo, per poi farlo resuscitare in modi un po’ troppo fantasiosi, per accontentare il pubblico che si era lamentato- dice – Io non vorrei mai arrivare ad odiare Guido, siamo cresciuti insieme e voglio portarlo con me.

Dopo mille peripezie, siamo riuscite ad intervistare Carofiglio, cercando di fargli svelare qualche piccola curiosità sui suoi romanzi.

Francesca Romualdi e Viola Porrini
Redazione Alfieri