Gli uiguri sono un popolo che vive nella regione dello Xinjiang, nord-ovest della Cina.

Questa popolazione, formata principalmente da musulmani, ha dietro le spalle una tradizione storica di battaglie aventi l’obiettivo d’ottenere l’indipendenza dalla Cina.

Presso il cinema Apollo, Junko Terao modera l’incontro in cui si narrano i nuovi sviluppi che stanno avvenendo in questa regione e che stanno aprendo un vero e proprio conflitto politico interno alla Cina.

Ospiti dell’incontro sono James Millward (GeorgtownUniversity), Nury Turkel (attivista d’origine uigura) e Nicholas Bequelin (Human rights watch).

Il popolo uiguro è da sempre oggetto di controllo da parte del governo cinese, in quanto Pechino vede in esso una pericolosa minaccia al grande sogno di creare un impero asiatico.

Gli uiguri sono soggetti a pesanti forme di discriminazione razziale perché ritenuti religiosamente e politicamente non allineati alle direttive del Partito Comunista cinese.

La popolazione uigura ha sempre predicato un’opposizione radicale ma pacifica nei confronti di Pechino, negli ultimi mesi tuttavia si sta assistendo a un escalation di violenza da parte di alcuni gruppi indipendentisti.

C’è chi parla di “colonizzazione alla francese” in quanto le modalità di conquista sull’Algeria sono molto simili ad alcune manovre politiche che sta attuando Pechino nello Xinjiang.

Il governo cinese sta attuando una politica repressiva senza precedenti verso gli uiguri, recente è il processo a Ilam Toti, professore universitario il cui schieramento verso la causa uigura gli ha costato una condanna all’ergastolo.

La risposta degli indipendentisti è stata immediata e violenta, al punto che le istituzioni cinesi hanno bollato il popolo uiguro come potenziale covo di terroristi islamici, ritornando ai livelli di tensione che si erano creati dopo l’11 settembre 2003, periodo in cui gli Stati Uniti fecero pesanti pressioni a Pechino affinchè stroncasse la realtà uigura perché islamica e perciò potenzialmente molto pericolosa.

E il futuro? Gli ospiti non hanno dubbi, o il governo cinese si decide ad ascoltare gli uiguri oppure sarà inevitabile una svolta violenta ed irreversibile da parte di questo popolo pronto a tutto pur d’ottenere autonomia e libertà.

 

Libero Dondi ed Andrea Santamaria