“Io non sono di colore, sono nero. Ma forse non è nemmeno troppo vero, secondo mio figlio io sono marrone, e voi non siete bianchi, ma rosa” Oggi all’Arena Lilian Thuram, ex calciatore di fama internazionale, non ha parlato di sport, ma di razzismo, un fenomeno profondamente radicato nella società, dovuto a secoli di pensiero discriminatorio. Nato a Guadalupa nel 1972, è “diventato nero” a nove anni, in Francia, quando ha scoperto per la prima volta che i suoi compagni lo vedevano diverso, perchè a scuola non si studiano eroi neri o grandi scienziati neri, si parla soltanto di schiavi neri, di persone subordinate.

La maggior parte di noi ignora l’esistenza di uomini e donne (neri) che hanno cambiato per sempre il corso degli eventi, perchè non compaiono mai sui libri di storia. Per questo Thuram ha scritto “Le Mie Stelle Nere”, per dare voce a tutte queste persone e per portare una nuova consapevolezza dell’uguaglianza fra gli uomini. “L’uguaglianza – dice – non ha colori e non ha tempi, è una cosa naturale, è il miglior modo di proteggersi. Nessuno nasce razzista, lo diventa perchè condizionato dal modo di pensare comune, dall’ideologia delle persone. Il razzismo ha radici profonde, è inutile condannarlo senza pensare a una soluzione. Bisogna imparare a capire perché esiste, come è nato e come combatterlo”

È più importante partire dall’educazione dei bambini, a scuola e a casa, che non dai cori degli stadi.  È molto più pericoloso il razzismo che impedisce a una persona di trovare un lavoro o di affittare una casa per il colore della sua pelle che non quello delle grida degli ultras sovraeccitati.

Bisogna inoltre lavorare ancora perché i diritti umani possano essere davvero di tutti, infatti ora come ora non è ancora così. Basta pensare al 1948, l’anno in cui veniva firmata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nello stesso momento in cui in Sudafrica entrava in vigore l’Apartheid. “I diritti non devono valere solo per i bianchi, né solo per i neri, e il perché è molto semplice: non esiste una razza bianca, né una razza nera: esiste una sola razza, quella umana.”

Giulia Cibrario e Alessandro Caruso, Redazione FuoriLegge
Viola Miari, Scuola Media G.Ferrarsi, Modena