Anouck ha 17 anni, una vita normale, una famiglia amorevole, buoni voti a scuola e un’amica bellissima e scatenata. Ma soprattutto, Anouck ha una grandissima passione per la danza. Quando balla si sente leggera, felice, un uccello in volo. Non c’è nulla che possa rovinare il suo benessere mentre scivola sulle note di una qualsiasi canzone. O almeno, così credeva. Se si danza per passione nessuno può permettersi di criticare, ma se la danza deve diventare qualcosa di serio, si inizia a esigere molto di più.
Una ballerina non deve essere una ragazza come le altre.
Una ballerina deve essere perfetta.
Eterea. Leggera.
Leggera come i sogni. Questo è il titolo del romanzo.
Anouck viene colpita da questa consapevolezza con la violenza di uno schiaffo. E da allora nulla sarà più come prima. Lei, che non si era mai seriamente preoccupata del suo aspetto di ragazza normale, “una via di mezzo tra una strafiga e una sfigata”, inizia una folle dieta cessando quasi di nutrirsi, pur di diventare magra, inconsistente.
A questa ingenua decisione, esasperata dal costante confronto fisico con le compagne di danza, si unisce l’abbandono dell’amica Maywenn, che infatuatasi di un ultra quarantenne scivola progressivamente fuori dalla vita di Anouck.
Presto gli effetti dell’assenza di nutrimento iniziano a farsi sentire, ma lei persiste nella sua impresa finendo per imboccare la “strada buia” delle ballerine.
L’Anoressia.
Io combatto. Da sola.
Visita dal dottore. Seconda visita dal dottore. Decima visita dal dottore. Io combatto. Da sola. Gli alleati non sono ammessi nell’arena. C’è un intero universo tra le parole impercettibili che io grido in silenzio e i gesti inutili di quelli che si agitano per aiutarmi. La strada è davvero buia. Buia e scivolosa. Senza appigli, impossibile fermarsi o fare dietrofront. Sono al massimo capace di rallentare.
Un poco.
Visita dallo psicologo. Seconda visita dallo psicologo. Gli psicologi fanno meno visite dei dottori. Non arrivo a dieci. Poco importa. Io combatto. Combatto da sola, e perdo.
Ogni tentativo della famiglia e dei medici sarà vano. Saranno il ritorno di Maywenn e la scoperta della sua strada buia a darle la forza per tornare a mangiare, e a vivere.
Pierre Bottero, noto scrittore di fantasy ma non solo, ci regala una protagonista fresca e reale, con l’entusiasmo di una bambina ma i pensieri di una donna matura, poi corrotti da un mostro della mente che accomuna molte sue coetanee. Consiglio questo libro a chiunque vorrà avvicinarsi a un argomento delicato come i disturbi alimentari e i complessi della perfezione, perché l’autore riesce davvero a rendere l’idea della situazione senza però sfiancare il lettore con interminabili saggi scientifici e lunghissime riflessioni angosciose. In particolare, consiglio questo libro a tutte le ballerine.
Giulia Cibrario, Redazione FuoriLegge
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