Guido Catalano stasera è al Luna’s Torta, e ci parla di nuovo d’amore. Ce ne parla attraverso le sue poesie e i suoi dialoghi sfacciati, appassionati ed esilaranti, che con una semplicità disarmante mettono in luce ogni volta un aspetto diverso di questo sentimento così difficile da chiarire. Sì perché non è certo una novità la poesia d’amore e anzi, tra tutti gli strumenti con i quali si è cercato di dare forma e spiegazione a questo sentire, la poesia è forse quello più fortunato e meglio indicato. Ce lo dice la letteratura di tutti i tempi: la poesia d’amore è sempre attuale e travalica i secoli. A riprova di ciò, stasera il locale di via Belfiore 50 è tutto esaurito.

L’atmosfera è molto accogliente, c’è chi è seduto al tavolo, chi è in piedi con la birra in mano, chi non è riuscito a entrare e da fuori aguzza le orecchie, e c’è anche chi ce l’ha fatta, ma non trovando posto si è seduto per terra, con il naso all’insù verso il piccolo palco. Tutto intorno, ampie librerie che percorrono le pareti. Non resta che mettersi comodi ed ascoltare.

In un susseguirsi di poesie e dialoghi, tra una risata e un sospiro di approvazione, si è presto catapultati quasi senza accorgersene direttamente nelle stesse notti insonni del poeta, nei suoi amori malinconici, nei suoi viaggi in Brianza e sulla Mole a strappare la luna a morsi. L’ascolto diventa un viaggio per immagini e situazioni, la poesia diventa racconto e il poeta si trasforma nel nostro migliore amico che, attraverso la sua esperienza,parla direttamente a noi, che cerchiamo nei suoi versi una risposta alle nostre personali realtà.   “Sono un poeta, cara“, “Ti amo ma posso spiegarti” e “Piuttosto che morire m’ammazzo”, sono queste le raccolte a cui Catalano ha attinto di più stasera, sfoderando talvolta anche qualche poesia inedita, oltre che la sua caratteristica allegria e il suo eccezionale carisma, che  ogni volta ci portano a volerlo riascoltare ancora.

“I grandi amori non si baciano subito, che per noialtri lenti è una bella consolazione”         Guido Catalano

 

Tommaso Sgrizzi, Liceo A. Volta Torino