In questo articolo trovate le parole della classe 3 H della Scuola Media Caduti di Cefalonia di Torino. Le abbiamo raccolte tutte insieme e la trovate anche nella pagina dedica alla parole dei ragazzi ma le pubblichiamo tutte insieme anche qui.I ragazzi hanno anche fatto la distinzione tra parole da tenere e quelle da buttare. Alcuni di loro saranno al Bookblog del Salone quest’anno. Incalzata dai suoi studenti anche l’insegnante Mari Bignamini ha proposto le sue parole che pubblichiamo insieme a quella quella sua classe.
BUGIA
Per me la parola per descrivere questa violenza è “bugia”. Molti uomini dicono di amare la propria donna, ma l’unico “amore” che danno sono botte, insulti e violenze.
Mentono perché un amore vero non fa del male: il “loro amore” è nascosto dietro la paura di non poter comandare, di non poter essere “il capo”, di rimanere soli in futuro, di poter soffrire.
Per paura di non essere amati, arrivano ad essere temuti.
Tu, uomo, che sei temuto dalla tua donna, non puoi essere chiamato tale e lei donna, obbligata a starti a fianco, non ha più nè anima nè amore, di lei è rimasto solo il segno della tua debolezza.
Ogni donna ha il diritto e dovere di scegliere chi, come e quando amare.
Tu, uomo, non mentire, non dire di amare, perché con la violenza non ottieni amore, lo “CONSUMI”!
Ariel Vultaggio, classe 3 H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
FORZA
Sì, FORZA è la parola più giusta da affiancare alle donne.
Naturalmente leggendo “ FORZA “ viene in mente la forza fisica nelle braccia o nelle gambe e, di conseguenza, si ritiene che l’uomo sia più forte.
Beh… ecco, io intendevo la forza d’animo, la forza che ogni donna ha dentro, la forza di rialzarsi dopo essere caduta.
Se si dovesse fare una sfida a “ braccio di ferro “ tra la forza nelle braccia dell’uomo e la forza d’animo delle donne, penso proprio che… il braccio vincente sarebbe quello della donna !!!
Emanuele ATTARDI, classe 3 H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
AMORE
Ho scelto questa parola perché oggi molti non ne conoscono più il vero significato.
Una parola che rende felici e infelici molte persone. Questo perché molti uomini confondono l’“amore” con il “possesso” e uccidono la propria compagna perché lei non li ama più. Il vero amore è lasciare che la donna viva la sua vita felice anche se la sua felicità è data da un’altra persona. Amare non significa possedere ma rispettare.
Sara Tormena, classe 3 H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
INTELLIGENZA
Quando una persona compie delle azioni deve pensare a quello che fa, specialmente se ha una relazione con una donna. Non deve fare soffrire le ragazze o le donne, ma deve usare la propria intelligenza e comportarsi da uomo, e non maltrattarle o molestarle perché magari vuole delle cose o qualcosa che loro non vogliono dare…ma usare l’intelligenza che tutte le persone hanno ma che non tutti usano…
Leonardo Velardo, classe 3 H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
PAROLA DA CANCELLARE: LACRIME
La violenza sulle donne non provoca solo lacrime alla persona che la subisce ma anche, ad esempio, ai figli che sono costretti a subire, sentire ogni giorno pianti e urla della propria madre picchiata. Credo che le uniche lacrime che la donna dovrebbe versare,siano quelle di felicità.
Simona Casale, classe 3 H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
RISPETTO
Questa parola sta ad indicare che la donna NON DOVREBBE essere maltrattata ma rispettata, perché è una persona come tutte le altre. Perché violentarla o maltrattarla? Tanti uomini lo fanno per divertimento o per sentirsi superiori, ma non dovrebbero, perché la donna è colei che mette al mondo dei figli, li cresce,etc. Lei deve essere libera, deve pensare ciò che vuole e non deve né sottovalutarsi né essere sottovalutata.
Erika Cancellaro, classe 3 H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
PAROLA DA CANCELLARE: LIVIDO
Una semplice macchia nera sul corpo di una persona. Un livido può significare che si è inciampati o si è sbattuto da qualche parte. Molte donne, purtroppo, guardandosi allo specchio e vedendo un livido pensano alle botte, alla paura e al dolore provocato da un uomo. È una parola da cancellare dal nostro vocabolario e dal corpo di donne innocenti.
Giorgia Montefusco, classe 3 H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
VOCE
Io ho scelto questa parola perché secondo me le donne che subiscono violenza dovrebbero avere il coraggio di raccontare ciò che è successo, e mettere stop a questa storia, impedendo così agli uomini di continuare con la violenza nei loro confronti e aiutando altre donne ad avere il coraggio di fare la stessa cosa…
Bianca Craioveanu, classe 3 H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
UGUAGLIANZA
L’uguaglianza è un concetto molto importante e deve essere compreso da tutti.
Uomini e donne sono uguali allo stesso modo…
Nessuno è superiore a nessuno. Invece, chi aggredisce le donne si sente sia psicologicamente che fisicamente più forte.
Un uomo che infligge dolore a una donna è meno forte di lei.
Sara Scaramuzzo, classe 3 H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
Parola da buttare: AGGRESSIONE
Ogni giorno le donne vengono aggredite da uomini irresponsabili per gelosia, pazzia, ribellione…
Le donne indifese non sanno cosa fare e così muoiono per un semplice capriccio.
Questo non è Amore!
Sara Scaramuzzo, classe 3 H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
LIBERTÀ
Ho scelto questa parola perchè la libertà è un diritto e un dovere. Questa parola indica uno stato di autonomia e indipendenza. È la condizione di chi non ha obblighi o impegni. È una situazione caratterizzata dall’assenza di costrizioni. Chi viene violentata non è una persona libera e non ha libertà.
Si viene private di libertà perché spesso “l’uomo nero ” è chi ami più di te, più della tua stessa libertà…
Chantal BOUVET, Classe 3H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
“UOMO”
Ho scelto questa parola perché chi picchia una donna non può considerarsi un uomo. Chi picchia una donna non dovrebbe nemmeno avere il coraggio di guardarsi allo specchio. Come puoi, tu che ti definisci uomo,dire di amarla, dire che lei è tua. L’amore non si dimostra picchiando, uccidendo o insultando una donna,e se tu, ”uomo”, amassi davvero la ragazza al tuo fianco,avresti dimostrato che l’ami in modo diverso.Perchè un ”uomo” che infligge una violenza alla donna che ”ama” non può essere considerato tale.
Classe 3H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
RISPETTO
Un ”uomo” che picchia una donna non le porta rispetto. L’uomo pensa di essere superiore alle donne, crede di poter indurre, in ogni caso, la ragazza che ”ama” a fare tutto ciò che lui vuole. Ma no, non è così. Se fosse davvero la donna che ami, non la tratteresti senza rispetto, non la picchieresti, non le grideresti contro. Perché una persona che ama la propria compagna con tutto il suo cuore non glielo dimostra lasciando segni, a volte indelebili, sulla sua pelle, ma baci fugaci di cui rimarrà solo il ricordo.
Giulia Panniello, Classe 3H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
DOLORE
Tu, ”uomo”, perché fai provare tanto dolore alla donna che ”ami”? Il dolore è una di quelle sensazioni che dovrebbero esser bandite dal mondo. Essere innamorati è un’emozione così bella, così dolce, perchè rovinarla con il dolore che, per colpa di alcuni ”uomini” ossessivi e soprattutto possessivi, molte donne provano? L’amore ha un significato ben diverso da quello del dolore, e una donna che è davvero innamorata, o meglio, si era davvero innamorata di un uomo e aveva donato corpo, testa e anima per fargli capire l’amore che provava per lui, non merita di essere picchiata, ma merita di essere amata e rispettata.
Giulia Panniello, Classe 3H, SMS CADUTI DI CEFALONIA, Torino
SOGNO
“e tu hai un sogno per ogni estate (…)
un sospetto d’amore per ogni capello” (Alda Merini, Inno alla donna)
Motivazione
Perché LA DONNA E’ SOGNO, non nel senso limitato della pubblicità e dei media, ma nel senso infinito e inesaurabile della poesia e dell’universo.
Maria Riccarda Bignamini, insegnante SMS CADUTI DI CEFALONIA
GRANDE
[…] Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta […]
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore
Motivazione
In questi versi tratti dalla sua poesia “A tutte le donne”, Alda Merini evidenzia gli opposti che nella donna convivono o che le sono attribuiti (fragilità/opulenza, paradiso/colpa) o che sono provocati da altri (bellezza/scheletro).
Ma da ciò che resta quando la bellezza è stata spaccata, quando rimane solo uno scheletro d’amore, esce un grido di vendetta (forse non è così fragile).
E là dove gli uomini restano senza parole e senza lacrime, lei riesce ancora a piangere, nel suo silenzio, a girarsi verso i suoi figli, a essere grande come la terra e ad amare (forse è più forte).
Maria Riccarda Bignamini, insegnante SMS CADUTI DI CEFALONIA
MISTERO
“Donna, mistero senza fine, bello” (Guido Gozzano)
MOTIVAZIONE
Forse perché la donna è mistero senza fine qualcuno vuole “finirla”, privando così se stesso e gli altri della conoscenza del mistero.
Maria Riccarda Bignamini, insegnante SMS CADUTI DI CEFALONIA
Le parole scelte dai ragazzi della terza media e le loro motivazioni mi hanno stupita per la loro profondità. Sono davvero molto belle ed essenziali le parole scelte o buttate, tutte impogono la riflessione. L’argomento è grave, ma è giusto parlarne perchè tutte le donne si sentano libere di parlarne. Bravissimi i ragazzi ed i loro insegnanti che partecipano a questo progetto.