Riceviamo e volentieri pubblichiamo le parole della scuola ospedaliera di II grado attiva presso l’Ospedale pediatrico Regina Margherita, annessa all’ITSSE Levi di Torino. Ci scrivono “Abbiamo raccolto tra i nostri studenti/pazienti alcune parole attinenti al tema da voi proposto e ve le inviamo Speriamo di poter partecipare all’incontro di domenica 19 maggio con alcuni dei nostri allievi, dal momento che non tutti possono uscire dall’ospedale(….)”
Prof.sse Franca Cannatà (docente di filosofia) e Elisabetta Valfré (docente di lettere classiche)
VITA: secondo me questa è la parola-chiave. Bisognerebbe finalmente comprendere che la nostra vita non appartiene a nessun altro, al di fuori di noi stessi. Per questo motivo nessuno ha il diritto di togliercela.
Laura Cirigliano
EDUCAZIONE: s’insegna alle donne a difendersi dagli uomini ma non s’insegna agli uomini a non aggredire le donne.
Erika Shaw
SOTTOMISSIONE: in questa nostra società la donna si è emancipata e ha conquistato posizioni di potere e inconsciamente molti uomini non riescono ad accettarlo perché in passato le donne erano loro sottomesse.
Roberto Conti
SILENZIO: la responsabilità è di chi decide di accettare in silenzio. Sono contraria alle iniziative contro la violenza sulle donne perché credo che non sia sufficiente sensibilizzare l’opinione pubblica. Poiché la sopraffazione nei confronti della donna è nella natura dell’uomo, non si può incidere su questo aspetto ma si deve rafforzare il rispetto della donna per se stessa.
Chiara Bartolozzi
FORZA: la tua forza, ragazzo, sta anche nella delicatezza e nella sensibilità con la quale fai tua la causa di chi è più debole di te, una donna, un vecchio, un bimbo …
Giulia Bodrito
DIRITTI: ho il diritto di uscire alla sera senza aver paura, ho il diritto di dire sempre la mia opinione senza timore della prepotenza, ho il diritto di avere un figlio senza perdere il lavoro e ho il diritto di stare con lui quando ha bisogno di me, ho il diritto di studiare, ho il diritto di avere un ragazzo, ho il diritto di non avere un ragazzo, ho il diritto di vestire come mi pare, ho il diritto di viaggiare da sola, ho il diritto di essere libera.
Isabella Sini
NONNO: mio nonno, che aveva conosciuto la violenza della guerra e forse in guerra aveva anche ucciso, mi diceva sempre che “una donna non si tocca neanche con un fiore” e mi dava uno scapaccione ogni volta che non cedevo il passo a mia sorella. Mio nonno mi ha insegnato che i veri uomini amano le donne e le rispettano.
Leo V.
GINEFOBIA: non so se esista questa parola, forse l’ho coniata io. Ho sentito parlare di misoginia cioè di odio per le donne. Io credo però che la violenza sulle donne nasca dalla paura che alcuni uomini hanno delle donne. Per le fobie, e per le conseguenti violenze, ci vorrebbero delle cure apposite.
Elisabetta C.
POSSESSO: nasce da un’idea distorta dell’amore, dalla visione della donna come oggetto.
Alfredo Cota
SPONTANEITA’: se la donna ha paura, si nasconde, non ride, si rende invisibile.
Giorgia Rogina
ABBANDONO: la donna ha paura dell’abbandono ed è disposta a tutto per non perdere il suo uomo perché, in una relazione familiare, l’uomo è fonte di sicurezza.
Karol Poles
DIGNITA’: perché ognuno e ognuna deve saper valorizzare la propria dignità e difendere i propri diritti. Non bisogna lasciarsi condizionare dalle differenze di sesso.
SILENZIO di chi vede e non interviene, di chi sente e non denuncia, di chi ha paura e non si ribella.
Giulia Faciano
POESIA: bisogna educare l’umanità al bello, al canto, alla poesia perché la violenza venga sconfitta.
Matteo Bonelli
CHIARORE Ho scelto questa parola perché c’è bisogno di luce, in molti sensi; le donne vittime di violenze necessitano di aiuto e, per far sì che lo ricevano, è necessario che non si nascondano nell’ombra della vergogna e della paura. C’è bisogno di un raggio di sole, un chiarore che ridia loro la vita.
Vittoria Morrone
OSSIMORO così come “urlo silenzioso”, amare picchiando è un ossimoro: non può esistere un amore basato sulla violenza.
Elia Strobietto
PIANTA Una pianta fiorita suscita una forte emozione in chi la vede. Nel momento in cui secca o viene sradicata, perde la sua bellezza e, solo grazie alla sua forza interiore, può tornare a vivere più forte e più fiorita di prima.
Irene Ambricco
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