L’iniziale e frenetica scena di fuga con cui si apre il romanzo L’energia del vuoto di Bruno potrebbe far pensare al classico thriller. Invece non è così. Questo romanzo è, a ben guardare, un’opera di divulgazione scientifica affiancata da una trama da thriller. In questa sottile differenza è racchiuso il connubio letteratura – scienza che pone le basi di questo dualismo e consente una lettura appassionante su entrambi i fronti: Arpaia descrive la fisica in maniera così semplice e completa da renderla accessibile a chiunque legga con attenzione le “lezioni” descritte nel romanzo.
Uno dei “protagonisti” principali del libro risulta essere il tempo, sia a livello fisico che a livello narrativo, poiché la trama è caratterizzata da continui salti temporali, che, pur non essendo sufficienti a conoscere l’intera storia, forniscono le informazioni necessarie per comprendere la dinamica dei fatti. Questa tecnica permette di mantenere massima l’attenzione del lettore, fino al raggiungimento del punto cruciale in cui i tutti i vari “frammenti” narrativi si ricongiungono completando il grande mosaico che altro non è che la trama del romanzo.
Il romanzo ruota attorno ad un mistero che cattura l’attenzione del lettore sin dalle prime pagine: Pietro, traduttore presso l’ONU e suo figlio Nico in fuga verso Marsiglia, sono in fuga, ma non è possibile capire da cosa. L’attenzione si sposta poi su altri due personaggi fondamentali, Emilia, ricercatrice del CERN di Ginevra, nonché moglie di Pietro e Nuria una giornalista spagnola che pare avere il medesimo obiettivo dell’autore: va al CERN di Ginevra per lavoro e stupefatta vi scopre un mondo ignoto, dominato dalle incertezze e dalle possibilità, dove forse più che cercare risposte si formulano domande. Comprende che da un’apparente oggettività dei dati, i ricercatori rimettono in movimento ciò che è conosciuto per scoprire che non è conosciuto affatto.
Proprio attraverso la giornalista spagnola, il lettore viene a contatto con il mondo della fisica, che diventa subito intrigante, e successivamente misterioso, quando si passa dalle vicende strettamente scientifiche agli oscuri accadimenti in cui è coinvolta Emilia.
Quale misterioso evento ha portato alla fuga di Pietro? La fisica si rivelerà davvero così interessante da portare Nuria a mettere in secondo piano i suoi precedenti progetti letterari? Emilia e la sua equipe riusciranno a portare a termine l’esperimento a cui stanno lavorando? Di quali certezze possiamo realmente disporre? Possiamo almeno affidarci ai valori umani e far leva su di essi?
Sono queste ed altre ancora le domande che sollecitano la curiosità del lettore e che lo trasportano fra una particella ed un’altra, fra continui microcosmi che si aprono ora nei rapporti fra i personaggi ora fra le teorie più prettamente scientifiche.
Arpaia con questo libro riesce ad unire in maniere sorprendente scienza e letteratura: il risultato è un romanzo ricco di suspance, capace di regalare le emozioni di un thriller e di fornire una buona base per la conoscenza degli argomenti scientifici trattati.
Jacopo Bovi
Galeotto fu il libro
Liceo Classico “L. Ariosto”
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