Anche in luoghi come le carceri c’è un modo per viaggiare con la fantasia ed estraniarsi dalla realtà, per creare un ponte che colleghi l’interno con l’esterno e viceversa. Questo ponte, attualmente, è la nuova rivista Letter@ 21: si tratta di un progetto supportato dalla cooperativa ETABETA e che si occupa di raccontare la vita e le esperienze di alcuni carcerati, con il conseguente arricchimento culturale sia da parte di chi scrive, che di chi legge.
L’introduzione a questo giornale si è tenuta ieri, venerdì 15 maggio, nella bottega etica Glocandia; l’incontro puntava a presentare al pubblico il primissimo numero della rivista e ad informare il maggior numero di persone riguardo a questo recente progetto, tanto utile quanto nobile.
Il negozio si è presto riempito di sostenitori e visitatori curiosi, attratti dalla piccola folla creatasi lì davanti. Eva Capirossi, Giulia D’Ursi e Stefano Delmastro, ovvero i responsabili dell’iniziativa, hanno raccontato le loro eccezionali esperienze a contatto con i detenuti protagonisti del progetto e descritto come questi, nonostante rimangano spesso isolati da ciò che succede all’esterno del carcere, siano comunque riusciti a sviluppare la propria creatività, affinare le proprie abilità e riscattarsi attraverso la nascita di questa nuova rivista: Letter@ 21. Il numero 21, per altro, non è casuale: riporta all’articolo 21 della Costituzione Italiana, il quale sancisce la libertà di espressione per ogni individuo, senza distinzioni di alcun genere.
Il piacevole incontro si è concluso con una parentesi sulla Cooperativa ETABETA, che fin dal 2001 offre ai carcerati l’opportunità di sperimentare nuove esperienze, anche in ambito lavorativo (ad esempio, proprio ieri, un detenuto è stato scelto per lavorare al Salone del Libro di quest’anno).
Naturalmente, per ricreare un ambiente ancora più informale, non poteva mancare il rinfresco finale con i prodotti della bottega etica!
Alessandro Gallo, liceo scientifico N. Copernico
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