Ospite speciale della seconda giornata del Salone del Libro è Tahar Ben Jelloun, scrittore marocchino noto per romanzi e saggi riguardanti i temi dell’immigrazione e del razzismo. Lo scrittore, dopo l’ultimo successo di E’ questo l’islam che fa paura, presenta il suo nuovo romanzo intitolato Matrimonio di piacere. Il tema centrale è appunto il matrimonio cosiddetto “di piacere”: l’islam infatti, dà la possibilità anche a coloro che viaggiano lontano dalla propria casa per svariati motivi, di unirsi in un matrimonio basato su un contratto monetario per qualche settimana.
Nel caso dei due protagonisti e amanti del libro di Ben Jelloun, Amir e Namu, si tratta di una vera e propria storia d’amore. Amir, conoscendo la donna ancora da poco e preso dal forte sentimento, decide ugualmente di condurla a casa dalla prima moglie “bianca”. Quest’ultima non ha però un approccio positivo verso la nuova arrivata, poiché si sente doppiamente umiliata in quanto è stata tradita con un’altra donna, per di più di colore.
La donna “bianca” è il chiaro esempio che la società, musulmana e non solo, è fortemente influenzata dalla discriminazione e dal razzismo, anche nei confronti di donne ed omosessuali.
Infatti l’omosessualità è addirittura nella maggior parte dei paesi arabi, tra cui il Marocco, condannata penalmente con sei mesi di detenzione, poiché è considerata una relazione contro natura, mentre il motivo della discriminazione delle donne risiede nel codice familiare.
Dall’unione di Amir e Namu nasce il piccolo Karim, bambino afflitto da un ritardo mentale, che rappresenta il tipico personaggio da romanzo: ingenuo e senza nessun pregiudizio nei confronti di alcuno, come un normale bambino della sua età.
In conclusione possiamo affermare che in un matrimonio definito “di piacere”, mirato solo ad un fine carnale, può anche nascere un travolgente sentimento passionale basato su un amore più forte di quello che può esserci in un matrimonio “di dovere”.
Castagno Luca, Civalleri Anna (Liceo Classico Vittorio Alfieri)
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