“Non amo viaggiare, preferisco farlo con la testa, con l’immaginazione”.
Queste sono le parole di Beatrice Masini che oggi, alla XXVI edizione del Salone del Libro, ha presentato Mia sorella è un quadrifoglio.
L’autrice ci ha confessato che non è stata sua l’idea di trattare l’argomento della disabilità, ma una proposta dell’editore Carthusia. Tuttavia conosce da vicino questa realtà grazie a un bimbo down, Giorgio, che l’ha aiutata a scrivere questo fantastico libro. Oltre alla disabilità dei bambini, l’autrice ha conosciuto altre realtà, come storie di adozioni internazionali e di maltrattamenti.
Secondo Lei le famiglie con figli disabili sono sufficientemente supportate dalla società o discriminate?
Penso che, a cominciare dalle infrastrutture, queste persone vivano ancora troppi disagi. La diversità non è un errore e tantomeno è da discriminare: mentre gli adulti sono più indifferenti e scostanti, l’innocenza dei bambini rende tutto più facile.
Condividendo le parole dell’autrice: “Un illustratore è bravo quando racconta qualcosa in più della storia attraverso i suoi disegni”, noi pensiamo che Svjetlan Junaković ci sia riuscito pienamente! I colori prevalenti, il viola e il giallo, conferiscono ancora
maggiore personalità alle protagoniste.
I quadrifogli sono rari e sono diversi. Sono rari perchè sono diversi. Sono diversi perchè sono rari. Tutti vorrebbero trovarne uno, ma ci riescono in pochi. I quadrifogli portano fortuna. Noi abbiamo la fortuna di averne uno tutto nostro: Mimosa, il quadrifoglio.
Simona e Martina, 3H SMS Peyron-Fermi
Elisa, tutor Fuorilegge
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