Emanuele Attardi, 2 H. Fino ad un paio di mesi fa non sapevo esattamente cosa fosse il Salone Internazionale del Libro di Torino, figuriamoci ascoltare ed intervistare gli scrittori: una cosa da matti !
Invece… questo salone per me è stato molto speciale per due motivi: il primo è che, non credevo, ma mi è molto piaciuto stare a stretto contatto, lavorare ed intervistare degli autori e scrivere subito dopo un articolo relativo all’incontro. In particolare ho trovato molto simpatico Federico Taddia, co-autore insieme a Tozzi, di Perché i vulcani si svegliano, Editoriale Scienza. Federico è stato infatti estremamente disponibile a rispondere alle domande e soddisfacente ed interessante nelle risposte.
Il secondo motivo è che nel secondo giorno di partecipazione al Salone ho potuto incontrare e stringere la mano , oltre che ottenerne l’autografo, ad un grandissimo campione e mio idolo: Alessandro Del Piero. Questo mi ha emozionato anche perché un calciatore così famoso si è dimostrato uguale a noi e molto cortese con tutti i fans che avevano fatto una coda di quasi sei ore, per potere godere della sua presenza di pochi minuti. Io sono stato tra questi, anche se mi è costato un grandissimo rimprovero da parte degli insegnanti perché ho lasciato il mio lavoro in redazione!
Insomma è stata un’esperienza indimenticabile e splendida che spero possa ripetersi anche il prossimo anno.
Sara Tormena, 2H. A me è piaciuto soprattutto il fatto di sentirsi veri giornalisti e fare le domande agli scrittori, sentirsi importanti! Mi aspettavo una cosa più difficile e impegnativa invece è stata un’esperienza divertente, educativa, dove ho fatto tante amicizie e mi sono confrontata con altri ragazzi della mia età. La cosa più difficile è senza dubbio scrivere un articolo con poco materiale, ma è anche una cosa che insegna a scrivere come un vero giornalista. L’emozione più grande è stata leggere davanti al pubblico presente all’incontro un brano del libro senza impasticciarsi… Il pezzo più difficile che ho dovuto scrivere è stato quello riguardo a Il musicista del Titanic di Sebastiano Ruiz Mignone, perché io e la mia compagna abbiamo assistito ad un incontro in cui lo scrittore raccontava la storia ai bambini, perciò non avevamo molto materiale. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta!
L’incontro più bello è stato quello di Toni Capuozzo Le guerre spiegate ai ragazzi, Mondadori, un libro che insegna davvero tante cose importanti sulla guerra .
Questa esperienza mi ha lasciato un ricordo e un’emozione che non dimenticherò mai, mi ha insegnato che cosa vuol dire essere giornalisti!
Chantal Bouvet, 2H. Naturalmente la cosa che mi è piaciuta di più è stata andare al Salone…Può sembrare banale, ma non lo è affatto! “Cosa mi aspettavo…” aspettarsi qualcosa quando non ci si è mai stati è difficile… Mi aspettavo poco interesse nel sentire gli autori che parlavano. Ho trovato, anche, una grande collaborazione che non mi sarei mai aspettata.
La cosa più difficile era scrivere il pezzo alle 14.00, perché eravamo stanchi, avevamo fame e quant’altro… e il pezzo più difficile è stato quello di Capuozzo (autore di Le guerre spiegate ai ragazzi). Parlava molto e capire era difficile.
La cosa strana, che mi ha affascinato, sono state le sedie e le scrivanie in cartone. Quando Paola ce lo ha detto mi sono preoccupata.
L’incontro più divertente è stato con Elisa Castiglioni… Mi ha interessato molto perché il suo libro, Leggere le nuvole, Il Castoro, parlava di come la protagonista leggeva le storie, le cose che sarebbero accadute nelle nuvole…. Invece quello più divertente è stato con Silvana Gandolfi perché le ho fatto, insieme a Hind, l’intervista video….Questa è stata una delle emozioni più grandi, ma anche leggere un pezzo del libro di Silvana è stata una grande emozione…
Il libro più bello non c’è stato… non c’era perché ogni libro aveva un argomento differente, anche se, comunque, il mio preferito è stato quello di Andrea Gentile, Volevo nascere vento, perché tratta un argomento importante come la mafia.
Questa BELLISSIMA esperienza mi ha lasciato una cosa importante: SCRIVERE BENE IN ITALIANO, scoprire come lavorano i giornalisti sugli articoli che vengono poi pubblicati su un giornale come “La Stampa” e mi ha, infine, insegnato a non aver paura di leggere in pubblico come è successo all’incontro con Silvana Gandolfi.
Mi piacerebbe ripetere questa esperienza, non per saltare i giorni di scuola, ma perché è veramente bello assistere a incontri di scrittori, diventare scemo per scrivere un pezzo ecc…
Ringrazio tanto Paola Bertolino che ci ha dato la possibilità di fare tutto ciò e la mia insegnante che me lo ha permesso.
Marta Carosio, 3 G. Ciao a tutti , sono Marta , volevo solo ringraziarvi per questa emozionante esperienza. Mi aspettavo di trovare una redazione del giornale e invece ho scoperto questo bellissimo spazio BookStock dove ho potuto incontrare gli autori dei miei libri preferiti , fare un sacco di interviste e soddisfare tutte le mie curiosità. Certo è stato un po’ difficile scrivere i vari resoconti degli incontri soprattutto per paura di sbagliare o fare brutta figura con chi lo avesse letto , ma invece è andata meglio di quello che mi aspettavo. Ho lavorato con persone bravissime che ci hanno aiutato nei momenti di difficoltà e dato utili consigli su come fare un articolo. Se il mio incarico è riuscito devo ringraziare anche loro, oltre che i miei compagni di viaggio che, come me, il primo giorno sul campo erano tanto agitati e preoccupati. Del Salone mi è piaciuto tutto a partire dalla piccola chiocciola al grande ufficio cioè la redazione. La cosa più strana è stata senza dubbio la grande cartina formato Galbani, oltre che i numerosi pouf dove la gente ormai stanca dopo i tanti acquisti si accasciava. Forse la cosa più buffa è stato un signore, tanto stanco per il lungo slalom fra la gente , addormentatosi beato ed entrato in un bellissimo mondo conosciuto da tutti come il regno dei sogni.
Naturalmente non è stato facile scrivere e produrre i numerosi articoli in così breve tempo tra un incontro all’ altro, ma soprattutto laddove mancava l ‘autrice del libro e al suo posto vi era solo un rappresentante della casa editrice che lo aveva pubblicato. Ciò è purtroppo quello che è accaduto con Il mistero del London Eye, in quanto la scrittrice del libro era morta anni prima e di conseguenza non ho avuto la possibilità di farle una vera e propria intervista capace di soddisfare tutti i miei dubbi. Tuttavia questo libro è quello che mi ha interessato maggiormente in quanto era un genere giallo di cui io sono una grande appassionata. Spero un giorno di poter rifare questa esperienza davvero indimenticabile e spunto per una futura carriera giornalistica. Ci tengo inoltre a ringraziare le professoresse Gerla e Bignamini e Paola perché, se ho potuto vivere questa esperienza, è merito loro. Grazie ancora.
Francesca Marzolla, 3 G. Per me l’esperienza del Salone è stata tra le più belle che io abbia mai vissuto!!! Ho sempre sognato di fare la giornalista o la scrittrice, e quindi questa esperienza mi ha fatto amare ancora di più lo scrivere, quindi il lavoro di giornalista o scrittrice. Vorrei ovviamente che questa esperienza si ripetesse anche il prossimo anno e tutti gli altri anni futuri, perchè mi sono proprio divertita! Mi sono trovata bene anche con le tutor, che ci hanno aiutato a formulare meglio le frasi per gli articoli, ci hanno dati dei buoni consigli e soprattutto ci hanno aiutato durante le interviste, quando tutti eravamo agitati e ci vergognavamo a parlare al microfono di fronte al pubblico! Il primo giorno ero agitatissima fin dalla mattina, poi lo ero ancora di più quando ho dovuto parlare al microfono di fronte a tante persone, e in quel momento avevo paura di avere una “crisi” o chissà che cosa e di fare quindi brutta figura davanti a tutti. Ma alla fine è andato tutto bene, anzi mi sono divertita a parlare al microfono. Poi il lunedì è stato molto bello quando, insieme a Marta, ho seguito l’incontro Favole al cellulare, favole sul blog, dove c’erano tantissimi iPad e io e lei ci siamo fatte tante foto, da quelle più buffe a quelle più serie. Il pezzo che è stato più difficile scrivere era quello sul London Eye… Non so il perchè, ma ci abbiamo messo circa DUE ORE o più a scrivere quell’articolo!!!! E’ stata veramente una faticaccia… In più, io Arianna e Marta sabato 12 siamo dovute scappare alle 13 perchè avevamo il KET di inglese, quindi agitazione doppia. E’ stata comunque un’esperienza indimenticabile, che vorrei rifare nella vita.
Arianna Maretto, 2 E. L’esperienza al Salone del Libro è stata molto interessante e costruttiva. Per due giorni mi sono immedesimata nel ruolo di una giornalista e ho scoperto quanto questo lavoro sia duro, ma allo stesso tempo interessante e piacevole. Ho avuto l’occasione di stringere amicizie con nuove persone e di conoscere alcuni scrittori. All’inizio ero molto preoccupata e temevo di non riuscire a far tutto, ma una volta arrivata al Salone ho preso coraggio e mi sono divertita a fare interviste e scrivere articoli!
Mi è piaciuto leggere il libro su Rosa Parks, della quale avevamo appena parlato a scuola e ho trovato molto interessante l’incontro con l’autore Fabrizio Silei. Mi è spiaciuto che sia stata soppressa la collaborazione con la Disney l’ultimo giorno, alla quale avei partecipato volentieri, ma l’esperienza è stata molto bella e mi è dispiaciuto che sia finita così velocemente. Prima di andare al Salone pensavo che tutto sarebbe stato molto difficile, ma alla fine non mi sono trovata da sola, c’erano dei miei coetanei che erano spaventati quanto me e delle persone più grandi che ci hanno aiutati. È stata la mia prima visita al Salone del Libro, ma mi è piaciuto molto e mi piacerebbe ritornarci in futuro. Questa esperienza mi ha fatta divertire molto e mi ha permesso di avvicinarmi alla realtà quotidiana di un giornalista.
Luca Giraudi, 2 E. Personalmente ho molto apprezzato questa esperienza che sono riuscito a svolgere.
Siccome da grande vorrei fare il giornalista, per me è stata un’ “avventura” molto utile perchè mi ha fatto capire in parte ciò che dovrei fare.
Inizialmente è stata molto impegnativa e mi sembrava molto difficile, ma poi, una volta in redazione, è stato più semplice di quanto non credessi, anche perché siamo stati aiutati dalla professoresse e dalle tutor.
Inotre mi sono divertito perchè ho stretto alcune amicizie e poi… lavorare con gli amici è sempre meglio!
Ringrazio chi mi ha permesso di svolgere questa attività magnifica.
Sara De Mola, 2 E. Durante le giornate trascorse al Salone del Libro, la sensazione più bella è stata quella di far parte di un gruppo, di una REDAZIONE, che doveva avere dei tempi e delle regole; ho adorato scrivere gli articoli su ciò che avevo visto e ascoltato: a volte gli scrittori erano un po’ prolissi, ed era difficile riuscire a sintetizzare tutto quello che era stato detto, altre volte gli incontri erano basati quasi solo su disegni e immagini, e allora la difficoltà era cercare di scrivere un articolo di più di una mezza dozzina di righe. E mi è piaciuto moltissimo imparare a scrivere un vero articolo, cercando di catturare l’attenzione provando cosa significhi realizzare un’intervista dal vivo, faccia a faccia con l’autore.
Sara Tavella, 2 E. L’esperienza al Salone del Libro 2012 è stata ricca e costruttiva.
All’inizio, quando ancora erano solo parole, non riuscivo a distinguere l’importanza dei nostri testi, ma poi iniziata l’attività di pratica sul campo e mi sono resa conto che quello che stavo facendo era più grande, che tutti avrebbero potuto leggere i nostri articoli.
Credo che sia stata anche molto utile per darmi un’idea generale più dettagliata del giornalismo, sia per chi di noi sogna questo mestiere per il futuro, sia per chi invece, non sapendo ancora cosa piacerebbe fare, prende in considerazione tutto.
Mi è piaciuto tantissimo intervistare Christopher Paolini, soprattutto perché mi ha dato una carica positiva e poi sono consapevole di essere stata fortunata, perché non capita proprio a tutti !!!
Mi aspettavo tutto abbastanza simile a come è stato in realtà, solo credevo di avere più tempo, mentre sono state due giornate molto intense e a volte mi è parso che mancasse il tempo materiale per fare gli articoli, per mangiare, per seguire gli incontri… tutto di seguito senza il tempo per fare una pausa.
È stata anche un’esperienza positiva anche su un aspetto più personale: sono potuta stare con i miei amici e soprattutto vedere come diventano fuori da scuola, ma più in particolare in un momento che unisce divertimento al “lavoro”.
Sono stata poi molto contenta di aver assistito ad alcuni incontri in particolare, come quello in cui presentavano il progetto T.Y.P.O.S., originale e interessante.
Le tutor in più sono state molto di aiuto e mi hanno dato consigli fondamentali per riuscire a scrivere un articolo corretto, essenziale ma scorrevole in poco tempo: esattamente ciò che bisognava fare, ma che può essere molto utile anche in altre occasioni !!!
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