In quest’incontro abbiamo assistito alla presentazione di diverse opere, libri, raccolte di poesie, tutte pubblicate da Ladolfi editore. I due soci, Giuliano Ladolfi e Giulio Greco, si sono, scherzosamente, schierati in due fazioni differenti, il primo “parteggiava” per la poesia, il secondo per la prosa. Tra gli autori che hanno partecipato, troviamo Matilde Calamai, che ha scritto un libro nel quale affronta un argomento di grande importanza come l’ictus e la sua conseguente perdita della capacità di parola, tema centrale del libro, il cui titolo infatti è “Paola oltre le parole”. Dopo di lei ha preso la parola Luca Pizzolitto, autore di una raccolta di poesie, intitolata “In disabitate lontanze”, il suo discorso verteva soprattutto sulla solitudine, come stato d’animo, talvolta negativo, talvolta positivo, che gli porta quasi sempre ispirazione per le sue poesie, le quali, sentendole, hanno trasmesso anche a noi un certo senso di malinconia. Successivamente Francesco Teruggi e Alberto Ottaviano, due giornalisti, ma soprattutto due viaggiatori, hanno esposto i loro lavori, accomunati dalla passione per il viaggiare, ma che si differenziano per il fatto che il primo ha viaggiato per tutto il mondo, quindi nello spazio, mentre Ottaviano, ha compiuto, nello scrivere il suo libro, un viaggio nel tempo, andando a scavare nella sua memoria per far arrivare a noi quello che era il modo di vivere durante la sua infanzia. Una ragazza, di soli 21 anni, studentessa, è stata l’autrice che ci ha colpito di più, il suo nome è Giulia Romano, ha pubblicato da poco “Catarsi”, la sua raccolta di poesie. E’ bastato l’ascolto di una sola poesia per immedesimarsi nelle sue parole, forse proprio perché, essendo così giovane, è molto vicina a quella che è la nostra realtà. Valentina Pizza e Gianna Cavarretta, anche loro poetesse, hanno presentato le loro raccolte, la prima ha scritto poesie che richiamano dei ricordi del suo luogo di origine, la riviera romagnola, mentre la seconda ha fatto un discorso molto interessante sull’interpretazione: secondo lei, ogni lettore vive in modo diverso ciò che legge ed è probabile che il messaggio che gli rimanga sia diverso da quello che l’autore aveva intenzione di far passare. Tutto ciò, per l’autrice, è un bene, perché ci permette di interpretare a nostro piacimento qualsiasi poesia. Gli altri autori, purtroppo, a causa dei tempi ristretti, non hanno potuto presentare al meglio i loro libri. Citiamo comunque Yvonne Pelizzari, la quale ha scritto “Memorie di una donna comune”, dove racconta episodi della sua vita, nei quali possono ritrovarsi molte donne, che magari non hanno il coraggio di esternare tutto ciò che ha scritto l’autrice. Ester Ugazio ha scritto un libro simile, però dal punto di vista di un’insegnante, raccontando com’è cambiato negli anni, per lei, il rapporto con gli alunni. Infine sono rapidamente intervenuti Matteo Cimenti, autore di “La coda del pavone”, una raccolta di poesie, Paolo Titta, autore di un libro intitolato “L’indagine perfetta”, Giuliano Dego, che ha scritto “Il segreto di Duska” e infine Giuse Iannello, autrice di “Congiunzioni divergenti”. L’incontro è stato ben presentato all’inizio, molto interessante anche il discorso sui diamanti, dai quali non nasce niente, e il letame, dal quale invece nascono i fiori, in particolare le rose, che noi paragoneremmo a tutte le opere presentante oggi.
Celeste Paccotti, Matteo Pecoraro
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