“Vorrei, vorrei, stare insieme a te, così, per sempre” cantava qualche anno fa la band di 50 special, i Lunapop. Unita a un po’di tipica melodia italica, questa canzone oggi suona ancora più malinconica e amara. Da un giorno all’altro la vita è cambiata radicalmente e sono tante le cose che vorremmo di nuovo: abitudini, attimi, oggetti, persone, emozioni ritenute una volta scontate, ora riscoperte essenziali.
Solo una settimana fa, in molti, abbiamo pensato: “vorrei di nuovo il Salone del Libro”,
e poivorrei le corse pazze da un padiglione all’altro,
poivorrei la ressa, il perdersi e il ritrovarsi,
poivorrei partire da Ferrara felicissima per venire al Salone,
poivorrei fare la coda per la Sala Gialla,
poivorrei le riunioni di redazione con Popi,
poivorrei mangiare pizza a pranzo da Spizzico per cinque giorni,
poivorrei mostrare il pass per saltare la fila,
poivorrei leggere il libro per terra sotto la colonna di libri,
poivorrei tornare a seguire incontri in spagnolo non tradotto senza sapere lo spagnolo,
poivorrei non aver dubbi su che maglia mettere per cinque giorni di fila,
poivorrei essere fermato per chiedere informazioni solo perché ho il tesserino del BookBlog,
poivorrei il mio buono pasto per Spizzico,
poivorrei la maglietta rossa,
poivorrei trovare una buona scusa per lavorare con Paolo,
poivorrei non capire se va il microfono nelle interviste e finire nel video delle papere del BookBlog,
poivorrei inseguire Cami per i buoni pasto,
poivorrei passare ore a scrivere per terra,
poivorrei tornare a perdermi per il Salone,
poivorrei comprare tutti i libri che vedo,
poivorrei rivedere queste belle facce,
poivorrei perdermi ancora per il Salone,
poivorrei scontrarmi con i giornalisti per fare le interviste,
poivorrei il silenzio magico del Salone ancora vuoto la mattina presto,
poivorrei il mio pass da usare ovunque,
poivorrei tornare a correre in mezzo alla gente per arrivare in tempo all’incontro dall’altra parte del Lingotto,
poivorrei, nei momenti di pausa, balzare tra uno stand e l’altro alla ricerca del MIO LIBRO,
ma soprattutto, poivorrei nulla… perché ho già tutto quello che volevo: un gruppo fantastico di tante generazioni che senza pensarci troppo ha accettato una grande sfida, dando alla luce articoli intensi, brillanti, commoventi.
Questi sono alcuni dei poivorrei raccolti dalla redazione del BookBlog che “poivorrei” non finisse mai, come il Salone del Libro, che tornerà, presto, tornerà.
Gabriele Druetta e Chiara Marchesin
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