Pennacchi presenta Bauer, che normalmente presenta Pennacchi ai francesi, traducendo le sue opere.
Un libro, Ragazzi di Belle Speranze, quello di Nathalie Bauer, che parla dei giovani e della Prima Guerra Mondiale. Commenta, Pennacchi, che abbiamo un vago ricordo della Seconda Guerra mondiale, ma che della Prima ci rimane poco: la stiamo scordando, in qualche modo. Scordiamo, ad esempio, che ha fatto un numero di morti tre volte superiore a quello della successiva. Scordiamo che avviene in un periodo strano, un periodo post-espansione, post-splendore, post-Belle Époque, per intenderci. In questo particolare periodo si trova il nonno di Nathalie Bauer, nella Francia agricola, campagnola, “coi suoi cliché e i suoi valori”, dice Pennacchi. Nathalie trova il suo diario nel fondo di un armadio, con lettere, foto,… e sente di voler indagare su quel giovane che, cinquant’anni dopo, sarebbe diventato una delle persone più importanti della sua vita. Così cuce insieme dati storici con la storia di amicizia fraterna (rasente omofilia, come l’ha descritta Pennacchi), tra tre giovani medici al fronte. E’ il romanzo di una generazione sacrificata a una guerra che segna la fine dei valori dell’ Ottocento e l’inizio della modernità, ma anche il racconto di sentimenti che, a distanza di un’epoca, sono sempre nostri. I sentimenti di chi si trova immerso in una catastrofe. E sopravvive.
Ludovica Barbieri,
Liceo Classico L. Ariosto, Ferrara
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