Le energie rinnovabili: questo il tema del laboratorio Energia. Dal fuoco all’elio (Editoriale Scienza), che affronta un tema molto importante della nostra società che vive sul consumo dell’energia.
Il conduttore dell’incontro, Andrea Vico, appartiene all’associazione To science, una società che ha lo scopo di avvicinare alla scienza attraverso giochi ed esperimenti. Le persone che fanno parte di questa società non sono scienziati specializzati in un campo ben preciso, ma si occupano di scienza dal punto di vista globale, cioè studiano tutti i fenomeni scientifici e non alcuni in particolare. Come dice Calvino: “Se vuoi capire una cosa devi prima guardarla da lontano”!
Una domanda che è sorta subito tra gli studenti presenti è stata : “A che cosa ci serve studiare la scienza se non vogliamo fare un lavoro in questo settore?“. La risposta è stata che la scienza è utile in tutti gli ambiti di lavoro. Andrea ci ha portato l’esempio della costruzione dell’inceneritore di Torino: se avessimo saputo che esistono delle alternative migliori e più “pulite” per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti, come per esempio migliorare la raccolta differenziata, avremmo avuto la possibilità di opporci e fermare l’iniziativa, evitando così di danneggiare la nostra città e l’ambiente. “Conoscere la scienza è una delle redini della democrazia” afferma Andrea.
Però spesso è difficile spiegare la scienza: gli esperti usano troppi paroloni, non si riesce a capire realmente la gravità di alcuni problemi. Un esempio? Lo spreco di energia. Una tematica davvero complessa, eppure usando esempi presi dalla vita di tutti i giorni, Andrea è riuscito a farci capire la vera portata di questo fenomeno: ha formulato l’ipotesi che fossimo noi ad erogare l’energia pedalando sulla cyclette.
Per mantenere il nostro stile di vita, noi dovremmo avere 1300 schiavi che pedalano per noi ogni volta che mettiamo in funzione qualsiasi oggetto che richieda dell’elettricità.
Abbiamo poi paragonato l’energia usata da un ragazzo di New York, uno di Torino e uno del Niger tramutata in cioccolatini: il newyorkese aveva bisogno di una quantità di energia pari a 550 cioccolatini, il torinese 320 e il nigeriano 12 cioccolatini al giorno.
Il motivo? In America l’uso di tecnologie è molto più diffuso, i grattacieli devono essere sigillati perché non si verifichino crolli dovuti alle correnti d’aria e quindi i panni, ad esempio, devono essere asciugati tramite l’asciugatrice elettrica, le città sono più grandi e ci si muove di più, si mangia molto di più e lo spreco inutile è all’ordine del giorno.
All’estremo opposto, in Niger, non c’è elettricità e quindi non esistono tecnologie che richiedano molta energia; l’acqua corrente è un privilegio ancora sconosciuto, si hanno meno oggetti e vestiario.
E, per darci una visione globale immediata della disuguaglianza nella distribuzione energetica fra i Paesi, ci ha mostrato una mappa del sito “wordmapper.org”.
Andrea non intende criticare l’uso sempre maggiore d’energia, ma piuttosto lo spreco: invita le società a distribuirla meglio, trovando nuove fonti energetiche che non siano a scapito degli altri Paesi.
Ci ha anche fornito consigli per evitare, nel nostro piccolo, lo spreco , a partire dal bere acqua dal rubinetto fino a nuovi espedienti per rinfrescarsi d’estate.
È stato un incontro molto illuminante e i ragazzi del pubblico l’hanno apprezzato.
Francesco Pizzorni Scuola Secondaria di Primo Grado Caduti di Cefalonia, Torino
Sara De Mola liceo Galileo Ferraris, tutor Fuorilegge
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