Nella Sala Blu si è svolto l’incontro della speranza, sia quella descritta nelle pagine dei tre libri presentati: La mattina di un miracolo di Bujor Nedelcovici, edito da Rediviva, Bambini, nemici del popolo di Lacramioara Stoenescu, edito da Saecula e Tra oblio e memoria di Micaela Ghitescu, edito da Rediviva; sia la speranza che la letteratura romena recuperi quel prestigio che aveva fino gli anni ’80. Tutto ciò che è descritto in questi volumi non è finzione, ma è la realtà vissuta in prima persona dagli autori, i quali hanno messo un po’ di loro stessi nei loro personaggi. In sala sono presenti anche i traduttori dei romanzi, Mauro Barindi e Ingrid Beatrice Coman, i quali ammettono di aver amato i libri che hanno tradotto. In veste di mediatori troviamo Bruno Mazzoni, professore Ordinario presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica della lingua romena all’università di Pisa e Roberto Merlo, professore di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino.
In questo scenario si profila una conversazione piacevole in cui emergono i temi della finzione contrapposta alla realtà, della stessa finzione che però nasconde un più profondo lavoro spirituale, di una ricerca dell’amore, il quale risulta più forte della morte, poiché è un amore spirituale legato a Dio, con il quale si può trovare la pace. Gli autori combattono contro la censura, poi contro la crisi dell’editoria e combattono nel loro libri con i mostri della deportazione, della perdita di un genitore, delle difficoltà per cui gli è tolta la giovinezza per diventare delatori sin dalla scuola media. Il fino comune è lo scopo memorialistico dei tre libri, documenti di un passato duro da cui la Romania sembra ancora non riuscire ad uscire.
Marina Maina,
Liceo Classico V. Alfieri, Torino
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.