Inevitabile, ma pur sempre inedito è il nuovo libro di Roberto Moisio, presentato alla Fiera del Libro di Torino l’8 maggio. Un romanzo sulla nascita del Salone realizzato -come ha dichiarato l’autore- “Per mettere nero su bianco i ricordi e fissarli nella memoria, ma senza alcun intento celebrativo”. Alla conferenza hanno preso parte anche Angelo Pezzana e Giudo Accornero, i due fondatori dell’evento, che hanno raccontato la storia del Salone. Pezzana nell’anno 1963 fu uno dei primi ad aprire una libreria straniera a Torino, attività che lo portò a viaggiare in diversi paesi alla ricerca di libri e a consultare i cataloghi delle varie Fiere a cui assisteva. Angelo ricorda: “Fu in questo momento che ebbi un’intuizione: in Italia mancava un Salone del Libro, dovevo assolutamente fondarne uno”. Il suo progetto tuttavia fu ritenuto folle e pur essendo diventato consigliere comunale non riuscì inizialmente a trovare alcun appoggio. Si mise dunque alla ricerca di qualcuno che avesse esperienze finanziarie trovando il sostegno di Guido Accornero, che aveva già investito nella Feltrinelli,  con cui diede finalmente vita al suo progetto.

“Inizialmente non fu facile” dice Guido “Il Torino Esposizioni era privo di servizi, vi pioveva dentro”. Fu grazie alla loro dedizione e ai loro contributi finanziari se il centro venne rifatto e reso agibile. Accornero e Pezzana pensavano ad una trasformazione contro quella che era l’opinione comune, che guardava Torino come una città ancora industriale, non pronta ad un progetto di simili dimensioni. Guido continua: “Lo scetticismo aumentò la passione e la tensione”.
E’ inoltre intervenuto Rolando Picchioni, attuale presidente della Fondazione per il libro, che dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita del progetto, ha raccontato quella che è stata la faida tra Torino e Milano. Queste due città infatti hanno per lungo tempo portato avanti una contesa per il titolo di sede del Salone, con la vittoria finale del capoluogo piemontese.

Tirato in ballo dunque, Gian Arturo Ferrari, autore milanese, ha preso la parola dichiarando di aver sempre cercato di fare solo il suo dovere nei confronti della sua città. “Ora ho capito che la capitale del libro è Torino e che questo evento è andato migliorando di anno in anno” sostiene Gian Arturo.
Castellani, ex sindaco di Torino, interpellato da Moisio, ha ringraziato tutte le istituzioni che hanno sempre sostenuto la cultura, di cui il Salone ne è l’emblema.

L’incontro si è chiuso non solo con un ringraziamento allo scrittore del “Romanzo  di carta”, ma anche con un ringraziamento speciale al pubblico, definito da Picchioni “Popolo del libro”.

 

 

Elisa Ciccarese,
Anna Margherita Toso,

Redazione Alfieri