“Perché hai scritto proprio questo libro?” chiediamo in apertura dell’incontro.

“Quando c’era la dittatura in Argentina, io vivevo a Roma ed ero adolescente. Ero una che leggeva il quotidiano Il Manifesto e mi faceva molta rabbia quello che accadeva laggiù, perché mi immedesimavo nelle ragazze scomparse”.

Queste parole di Daniela Palumbo ci hanno particolarmente colpito, oggi allo Spazio Book, durante la presentazione del suo libro Sotto il cielo di Buenos Aires. Una storia che racconta in modo dettagliato la nostalgia degli emigranti e il dramma dei desaparecidos. Ma chi erano i desaparecidos?  Persone rapite, brutalmente torturate e uccise dalla dittatura a cui si opponevano. 

La trama è appassionante e malinconica, ti lega ai personaggi e ti fa entrare nella storia. Racconta di Ines, una ragazza che vive in Abruzzo e che parte con la sua famiglia alla volta dell’Argentina per cercare fortuna. Proprio mentre è sulla nave, capisce cos’è la nostalgia e cerca in tutti i modi di cacciarla via.

In Argentina Ines dovrà fare i conti anche con un’altra parola che sconvolgerà la vita della sua famiglia: desaparecidos. La sua piccola storia familiare si intreccia con la grande Storia facendoci conoscere una delle pagine più atroci della dittatura militare. Di questo scriviamo mentre proprio oggi, aprendo i giornali, abbiamo letto della morte di Videla, definito “l’Hitler sudamericano”.

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Emma, Laura (SMS Galileo Ferraris, Modena) e Matteo (SMS Peyron-Fermi)

Elisa, Tutor Fuorilegge