Oggi Sofia Gallo ha presentato La lunga notte, da lei definito un “piccolo grande libro”, in quanto è piccolo nel formato ma grande nella storia.
Si narra di Pedro, un ragazzino di 11 anni, che vive le vicende dell’11 settembre 1973. La storia si sviluppa nell’arco di pochi giorni, in cui Pedro deve riuscire a fuggire dal Cile insieme alla madre e ai suoi amici. Una storia di amicizia, solidarietà e amore, che riporta alla mente gli orribili fatti avvenuti all’epoca.


Durante l’incontro, sono stati letti brani del libro, un paio di poesie  del grande poeta cileno Pablo Neruda e abbiamo ascoltato la voce di un testimone dal Cile. Al termine dell’incontro noi ragazzi Fuorilegge del Bookblog siamo riusciti a far venire Sofia in redazione e a strapparle una breve intervista. Eccola.
Nei suoi libri si rifà ad esperienze reali o le storie sono inventate?
“I miei libri sono ambientati in luoghi e in circostanze reali ma i personaggi e le loro storie sono inventati.”

Che argomenti ama trattare nei suoi libri?
“Principalmente storie di ragazzi che vivono in luoghi sempre diversi che permettono in questo modo al lettore di viaggiare molto scoprendo realtà differenti; ma recentemente, forse un po’ troppo presa dagli inviti dei lettori, mi è venuta voglia di scrivere un fantasy”.

Che messaggio vuol trasmettere ai lettori con questi due libri?
“In questi due libri ho voluto trasmettere il concetto di libertà. In “La lunga notte” ho voluto presentare la libertà stracciata dalla dittatura mentre in “I lupi arrivano con il freddo” ho voluto scrivere di ragazzi che vogliono essere liberi di esprimere se stessi.

Da cosa è nata l’idea per “La lunga notte”?
L’idea è nata dalla data dell’11 settembre 1973. Penso che le date siano molto importanti in quanto possono far ricordare fatti significanti della Storia e in quanto ci sono date, come queste, che si fissano e che danno l’idea che qualcosa sia cambiato.

Sara  Micheletto Tutor e Matteo Santise, reporter FuoriLegge