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Sabato 11 maggio Cristina Cattaneo ha presentato con l’aiuto di Vito Mancuso il suo ultimo libro “Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo” nella Sala Rossa del Salone. Durante il suo intervento ha sottolineato come nel raccontare il suo lavoro si fosse prefissata due obiettivi principali: innanzitutto quello di aiutare i vivi. Infatti per quanto sia importante ridare una dignità alle vittime, è altrettanto importante restituire loro
“È stato come incontrare delle persone sopravvissute ai campi di concentramento, non mi vergogno di fare questo paragone.” Questa affermazione di Annalisa Camilli ha aperto l’incontro per presentare il suo nuovo libro “La legge del mare” (Rizzoli), con cui cerca di sensibilizzare le persone sul tema dell’immigrazione, sui disagi, le difficoltà e i problemi ad essa legati. “Per favore fate in fretta, per favore…”: il video proiettato in Arena restituisce le parole ripetute molte
Cristina Cattaneo con l’aiuto di Vito Mancuso ha presentato oggi, sabato 11 maggio 2019, nella Sala Rossa del Salone Internazionale del Libro il suo libro “Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo”, in cui tratta del suo lavoro di identificazione dei migranti morti durante il viaggio. Durante il suo intervento ha sottolineato come fossero due i principali obiettivi che si è prefissata nello raccontare il suo lavoro:
“Tutta l’Africa in Italia non ci può entrare”: ecco uno dei luoghi comuni ripetuti da chi cerca di giustificare la nostra indifferenza di fronte alla tragedia di cui sono vittima ogni giorno centinaia di esuli. Marco Rizzo e Lelio Bonaccorsi hanno trascorso diciannove giorni a bordo dell’Aquarius, nave dell’associazione ”SOS Mediterranée”, che quotidianamente opera nelle acque del Mediterraneo salvando centinaia di uomini. Si tratta di un’esperienza forte, che mette di
L’Italia sostiene di aver trovato un modo di ridurre drasticamente il traffico dei migranti provenienti dalla Libia. La strategia individuata, però, non migliora la situazione critica delle migliaia di persone che cercano di fuggire, sposta solamente il luogo della carneficina dal mare alla terraferma trasformando la Libia in una “prigione a cielo aperto”. Khalifa Abo Khraisse, giornalista, sceneggiatore e regista di Tripoli, Stefano Agenziano, MSF, e Nancy Porsia, giornalista freelance, hanno discusso presso il Teatro
Siamo davvero tutti sulla stessa barca? Questa la domanda protagonista del dibattito, tenutosi nel pomeriggio del primo giorno di Internazionale, col titolo, appunto, di “Sulla stessa barca.” Secondo Marco Bertotto di Medici senza frontiere, tale titolo non rispecchia affatto la situazione migratoria attuale: c’è chi è su una barca solida, c’è chi naufraga e c’è chi guarda altrove. Per questo il bilancio di Medici senza frontiere, a due anni di
Il concorso Lingua madre ha premiato anche quest’anno le migliori fotografie e i migliori libri scritti in italiano da immigrati. Tra le vincitrici ha preso parte all’incontro di Venerdì 19 maggio Luisa Fernanda Guevara. Insieme a lei erano presenti anche Lucia Ghebreghiorges, che attualmente lavora presso l’associazione Save the Children, e Ivana Roagna, avvocatessa e studiosa del diritto internazionale. Insieme hanno parlato del loro viaggio migratorio verso l’Europa, trattando temi importanti
“Il 29 aprile le autorità turche hanno bloccato l’accesso a tutte le versioni linguistiche di Wikipedia, ledendo il diritto di milioni di persone di accedere a informazioni storiche, culturali e scientifiche neutrali e munite di fonti verificabili. La comunità di lingua italiana esprime la sua solidarietà alla popolazione turca e chiede il ripristino del libero accesso all’enciclopedia.” Da un paio di settimane è possibile leggere queste parole in testa ad