Un libro che diventa teatro. Un libro che sale sul palco e spopola. “Teresa la ladra” di Dacia Maraini viene messo in scena da Mariangela D’abbraccio nell’omonimo spettacolo teatrale. La scrittrice racconta di Teresa, che non è solo un personaggio ma una donna esistita e che l’ha colpita subito. Ne parla con un affetto e un trasporto insolito per un’autrice nei confronti del suo personaggio: lei definisce il loro incontro un “amore a prima vista”. Porta il pubblico nel passato, a quando l’ha conosciuta, in carcere, alle poche occasioni di parlarle e si sofferma sugli evidenti segni di una vita difficile e, nonostante questo, sulla sua straordinaria voglia di vivere. E poi Dacia inizia, prende il pennello e dipinge un quadro di Teresa che la fa subito amare dal pubblico: una donna povera, piccola ladra per necessità ma perseguitata dalla sfortuna perché non riesce a scamparla nemmeno una volta. Debole per il suo vizio, ma estremamente forte. Più Dacia incontra Teresa, più si convince che sia il personaggio che cercava. E se ne convince anche il pubblico. La scrittrice racconta un patto con il suo amato personaggio dove le promette di darle la metà del ricavato del libro. Ridendo, dice che due giorni dopo averle dato i soldi, lei li aveva già finiti, “perché tutti i ladri hanno le mani bucate”.  Con questa frase Dacia passa la parola a Mariangela D’abbraccio, attrice nello spettacolo tratto dal libro. Anche lei, sulle orme della scrittrice, dà al pubblico una chiara fotografia di Teresa e la definisce “un personaggio unico nel suo candore, nonostante il contesto in cui vive”. Mariangela recita due frammenti del libro e fa ascoltare una parte dello spettacolo accompagnato dalle musiche originali di Sergio Cammariere e dove lei canta.L’incontro si chiude con Dacia Maraini che ricorda affettuosamente aneddoti dei piccoli furti di Teresa.

Federica Bellotti

Liceo V.Alfieri, Torino