Un Italia ferita a morte. Questo lo scenario che si propone di affrontare Rosetta Loy nel suo ultimo libro “Gli anni tra il cane e il lupo” che racconta la storia del nostro paese tra il 1969 e il 1994. Un periodo difficile per l’Italia che, in quegli anni, assiste a fenomeni di violenza quali la strage di piazza Fontana, l’attacco terroristico alla stazione di Bologna, gli omicidi di avvocati e magistrati per mano mafiosa.
Rosetta Loy rivive questi momenti e si propone di raccontarli a chi, quegli avvenimenti, non li ha vissuti, in particolare a quelli da lei definiti i suoi “nipoti”,ovvero i giovani che attraverso la conoscenza del passato possono realizzare e creare un futuro più responsabile. Al centro del dibattito tra la scrittrice e il suo pubblico ci sono stati temi come l’istruzione, che dovrebbe garantire agli studenti una maggior consapevolezza del presente alla luce degli avvenimenti del passato recente, e l’insofferenza di giovani e adulti che sembrano incapaci di affrontare la realtà.
L’ottimismo di Rosetta colpisce chi l’ascolta; nonostante la consapevolezza di aver vissuto in un periodo di transizione tra “cane e lupo”, ovvero in un mondo difficile, oscuro e buio, l’autrice lancia un messaggio di forte speranza: ricominciare, ricostruire è possibile ma questo potrà avvenire solo se si conosce il passato che ci sta alle spalle.
Ripartiamo da qui, dalle nuove generazioni.
Linda Pincelli, Francesca Calandri -Liceo Classico L.Ariosto
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