Le illusioni perdute, di sole nove pagine, lo ha scritto quando aveva solo otto anni. “Il mio era un vero e proprio ottimismo giovanile!” confida Daria Bignardi ironicamente al pubblico della Sala Rossa. Crescendo poi ha sviluppato diversi interessi che l’hanno allontanata dalla scrittura di romanzi, avvicinandola invece al mondo del giornalismo e della tv. Alla morte della madre, però, ha sentito quel bisogno di narrare la storia della sua famiglia, rendendosi conto solo allora di averla sempre amorevolmente osservata, come emerge  dal suo primo romanzo Non vi lascerò orfani, pubblicato nel 2009.

L’acustica perfetta, uscito nel 2012, è la storia di un amore, prima adolescenziale e poi coniugale che vede come protagonisti Sara e Arno. Si tratta di una vicenda travagliata: lei, alla perenne ricerca di “amori infelici” e in continua fuga; lui alla ricerca dell’amore primigenio ed autentico. Grande spazio in questo romanzo viene però dedicato ai sentimenti provati da Arno poichè la storia è narrata da lui stesso: “i miei lettori devono dimenticare la mia voce”, afferma la Bignardi, e il modo migliore per farlo era proprio quello di utilizzare una figura maschile, capace di soffocare l’istinto del pubblico all’associazione quasi automatica con l’autrice stessa. Daria ha saputo non solo dare vita ad un intenso e profondo romanzo, ma anche dare voce ad un uomo, confessando al termine dell’incontro, di essere riuscita con sorpresa a “rivalutare e riscoprire il genere maschile”.

Silvia Garuti, Valentina Govoni, Caterina Marzocchi

Liceo Classico L. Ariosto, Ferrara