Sono seduta nella piccola redazione dell’Hotel Ferrara, ho scritto il mio ultimo articolo e Il Festival d’Internazionale è finito…perciò, siccome mi avanza un po’ di tempo, vorrei spiegarvi quanto per me questa esperienza sia stata meravigliosa e perché lo sia stata.
A giugno dell’anno scorso è mancato un mio compagno di scuola. Ricordo che quello che mi aveva colpito era stato il fatto che il giorno prima si fosse iscritto all’università.
Dopo l’iniziale delusione e sconforto nei confronti di questa tremenda ingiustizia sono riuscita a trovare un mio punto di leva per “ribaltarlo” questo dolore: vivere ogni cosa a pieni polmoni e questa è stata una di quelle esperienze che mi hanno permesso di farlo al meglio.
Ho potuto pedalare per le vie del centro, ammirare, da Torinese, il fascino del Castello Estense anche sotto la pioggia.Oltre all’aspetto turistico del Festival, mi è stato poi permesso di tuffarmi in questo vastissimo mare di cultura racchiuso, per tre giorni, in questa città ricoprendo due ruoli: reporter e volontaria.
Quando rivestivo i panni della reporter mi divertivo a “gironzolare” , ascoltare e scrivere sulle conferenze tenute da relatori; le stesse conferenze per cui avrei poi distribuito auricolari, riempito i bicchieri degli ospiti, e messo a posto le sale, una volta infilata la maglietta e il badge che mi facevano riconoscere come membro dello staff.
Colgo dunque l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno permesso di partecipare a questa avventura e dunque di “vivere a pieni polmoni”.
Consiglio a tutti quest’esperienza che se ti “svuota” fisicamente, d’altra parte ti “riempie” culturalmente e umanamente.
Alessandra Speziali
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