Invitati d’onore al Salone del Libro sono stati Roberto Saviano, noto giornalista e scrittore italiano, e Gunter Wallraff, giornalista tedesco e padre del metodo di inchiesta, rappresentante della Germania, Paese ospite 2015.  La tematica principale affrontata è stata il giornalismo d’inchiesta: volto all’investigare su determinati temi al fine di di svelare e denunciare situazioni gravose per lo Stato e la società tenute nascoste alla pubblica opinione, opera tramite il camouflage, ovvero il fingersi qualcun altro per prendere parte e penetrare una diversa realtà; questo metodo, particolarmente pericoloso, è stato elaborato da Wallraff negli anni ’60. I giornalisti che, come Wallraff nel celebre caso “Bild Zeitung” e Saviano nell’ambito mafioso, usando questa tecnica, vogliono comprendere realmente e profondamente le realtà che analizzano.

Roberto Saviano ha preso parola per sottolineare il suo disgusto riguardo una situazione generale di omertà, che fa sì che molte notizie siano filtrate e che il cittadino non possa rendersi conto di ciò che veramente succede; questo clima di ignoranza è la leva tramite la quale il crimine opera. La situazione è molto differente in Germania: a proposito del processo che ha visto accusato Wallraff, la corte suprema ha emanato una sentenza storica che ha cambiato il diritto tedesco: in caso di gravi delitti, l’opinione pubblica ha il diritto di esserne informata. “Tutto il contrario accade in Italia – ha affermato con amarezza Saviano – c’è una posizione ambigua da parte dei politici e delle autorità riguardo a come possano e debbano essere utilizzati i dati sensibili”. Un’altra differenza fondamentale tra le giurisdizioni dei due paesi vede invece l’Italia in una posizione più avanzata e moderna: in Germania non è previsto il crimine di associazione mafiosa ed esiste il diritto di oblio. “In Germania non è tutto perfetto, non va tutto bene come si vuole fare credere; solo, le cose sono nascoste meglio”. La Germania spesso viene proposta come modello a cui tendere, ma secondo il giornalista tedesco è una sterile idealizzazione.

In seguito il dibattito si è spostato sul tema della mafia. Savino ha condannato l’indecisione dei politici italiani che, in contesti europei e internazionali, esitano ad affrontare temi quali il riciclaggio e la mafia, quasi se ne vergognassero e avessero paura di mostrare un’immagine negativa del nostro Paese. “Il riciclaggio e la mafia sono realtà diffuse in tutto il mondo: la città dove avviene il più alto e ampio giro di riciclaggio è Londra; non dobbiamo avere paura o vergogna di affrontare temi simili. Abbiamo una giurisdizione avanzata nell’ambito della lotta alla mafia e un grande tributo di sangue: chiediamo all’Europa delle leggi anti-riciclaggio!” Saviano inoltre si è detto molto deluso e disincantato riguardo al panorama italiano e ha affermato di non vedere ormai possibilità di cambiamento.

Riguardo al grande successo che li ha travolti e alla grande reazione mediatica che hanno suscitato con il loro lavoro e con le loro opere, i due giornalisti hanno affermato che “le conseguenze sono state generate non dalle parole in sè, ma dalla reazione dei lettori che ne sono stati trasformati”.

 

Francesco Gagliano e Sara Ferrero